Strage a Mosca, le accuse a Kiev e all’Occidente

Roma, 27 Marzo 2024 – A pochi giorni dal tremendo attentato che ha causato la morte di 139 persone tra cui anche dei bambini al Crocus City Hall di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin torna a puntare il dito contro l’Ucraina sostenendo che i quattro terroristi di nazionalità tagika avrebbero confessato. “Quanto accaduto è riconducibile alle mani del regime neonazista di Kyiv” riporta Al Jazeera. Ma non solo, se la prende anche con l’Occidente e in particolare con Usa, e Regno Unito i cui servizi segreti avrebbero avuto un ruolo in questa tragedia.

 

Bortnikov: «Informazioni concrete»

A sostenere con forza questa ipotesi è anche il direttore dell’agenzia di sicurezza russa Alexander Bortnikov che afferma che i servizi segreti ucraini hanno avuto un ruolo nell’attacco terroristico alla sala concerti anche se dietro la preparazione ci sarebbero islamisti radicali. Bortnikov infatti sostiene inoltre che l’Ucraina si preparava ad accogliere come eroi gli attentatori e che, come riportano i media locali, “l’Ucraina potrebbero compiere sabotaggi o atti terroristici nelle retrovie, come obiettivi dei servizi speciali ucraini, britannici e americani”. Al contempo, però, seppur parla di avere informazioni concrete aggiunge che sono solo “informazioni generiche” senza peraltro presentare prove di quanto sostenuto.

Affermazioni supportate anche dal capo della Duma Vjačeslav Viktorovič Volodin che accusa «il regime sanguinario di Ucraina, Washington e Bruxelles di voler dividere la società russa seminando discordia sud base etnica».

La smentita dell’Ucraina

L’Ucraina che ha più volte smentito ogni responsabilità o coinvolgimento nell’attentato attacca Mosca e il suo regime sostenendo che puntare il dito contro Kiev fa parte della strategia di Putin per legittimare la guerra in Ucraina. Mychajlo Mychajlovyč Podoljak consigliere presidenziale ucraino ha accusato su X (ex Twitter) Putin, Bortnikov e il capo della Duma di mentire senza aver mostrato alcuna prova a loro favore, basandosi sulle confessioni estorte in seguito a torture degli accusati. “Anche i Paesi neutrali sono increduli su una possibile responsabilità di Kiev nel fatti del Crocus” spiega.

Nato: «Accuse ridicole»

Anche la Nato commenta le accuse rivolte all’Ucraina e all’Occidente affermando che queste sono ridicole accuse contro l’Alleanza Atlantica ribadendo che Mosca non ha presentato alcuna prova in sostegno a queste illazioni. «Questa» – dichiara un esponente dell’Alleanza Atlantica – «è l’ennesima prova della disinformazione portata avanti dal Cremlino».

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