Panetta: «Decisioni Bce non condizionate da altre Banche centrali»

 

Francoforte, 26 Aprile 2024 – «Le decisioni della Banca centrale europea (Bce) non saranno in alcun modo condizionate da quelle delle altre banche centrali (ad esempio la Fed), poiché il suo mandato è quello di perseguire la stabilità dei prezzi nell’Eurozona, pertanto non soffre gli sviluppi delle altre giurisdizioni». Queste le parole di Fabio Panetta governatore della Banca d’Italia e membro della Bce nel corso del suo intervento alMonetary policy in a shifting landscape” in occasione dell’“Inaugural Conference of the Research Network on Challenges for Monetary Policy Transmission in a Changing World” (ChaMP).

Allo stesso tempo però Panetta ammette che la politica monetaria della Fed ha delle ripercussioni nel resto del Mondo, zona euro compresa. Inoltre pone l’accento sull’importanza di adottare degli interventi politici precisi e mirati. «La strategia della Fed è solo uno dei fattori che devono riflettersi nelle proiezioni, anche se è certamente importante. Cambiamenti inattesi nella posizione della Fed non possono, per definizione, essere inclusi nelle previsioni. Ma, semmai, è probabile che rafforzino la tesi a favore di un taglio dei tassi anziché indebolirla».

Agire tempestivamente

Nel corso del suo intervento Panetta torna sul taglio dei tassi di interessi, da lui stesso promosso in diverse occasioni poiché agire in modo tempestivo è fondamentale per poter evitare il verificarsi di una nuova stagnazione dell’economia dell’Europa. I rischi al ribasso potrebbero infatti portare la politica monetaria a diventare «troppo restrittiva nel lungo termine» e questo porterebbe conseguentemente a una recessione importante. Non solo però, «sarebbe troppo restrittiva anche nel caso in cui spinga l’inflazione al di sotto del target provocando una stagnazione prolungata», spiega. «Siamo ragionevolmente lontani dal primo scenario ma non possiamo ancora escludere la seconda eventualità».

Sul mercato del lavoro

Oltre quindi a suggerire di agire in maniera adeguata con la tempistica più opportuna sul taglio dei tassi di interesse, evidenziando come titubare possa scoraggiare le imprese dal voler investire con conseguenti danni alla produttività, Panetta affronta la delicata questione del mercato del lavoro e dei salari, il cui andamento non grava sul rischio di inflazione. Stando ai dati, infatti, sembrerebbe che la crescita salariale lo scorso anno abbia toccato il suo picco massimo e comunque in linea con quanto previsto dagli esperti.

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