Bce, Lagarde invita alla prudenza sul taglio dei tassi

Davos, 18 Gennaio 2024 – La presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta al World Economic Forum (WEF) di Davos, ha invitato alla cautela, frenando gli entusiasmi dei mercati in merito al taglio sui tassi di interesse e sedando il dibattito interno alla Bce che vedeva la possibilità di un allentamento della politica monetaria nell’Eurozona.

 

«Un taglio è possibile» afferma Lagarde, «ma siamo dipendenti dai dati, sui quali al momento c’è incertezza, pertanto devo essere prudente». Ha anche sottolineato che al momento alcuni dati non sono al livello desiderato.

Verso la giusta direzione

Lagarde inoltre messo in risalto che, al momento, «stiamo andando nella giusta direzione, ma finché non avremo la certezza che l’inflazione sia stabile al 2% non possiamo cantare vittoria». Immaginando poi di aver già raggiunto il picco, al netto di un eventuale altro shock economico, è importante rimanere restrittivi «finché non abbiamo certezze», come ad esempio i dati sui salari collettivi del 2024 che stabiliranno la direzione dell’inflazione.

Inflazione in salita a Dicembre

In linea con le affermazioni di Lagarde, i dati dell’Eurostat riportano che il mese di dicembre è stato segnato dal carovita: i dati infatti riportano un aumento del 2,9% su base tendenziale, in linea con la stima preliminare e con le attese, in crescita rispetto al 2,4% di novembre. Meglio ha fatto l’indice core, che ha rispettato le attese e si è portato al 3,4% su base annua dal 3,6% del mese precedente. Dati che frenano l’entusiasmo dei mercati che si aspettano, nel corso dell’anno, diversi tagli.

Panetta: «Inflazione sotto controllo»

Il numero uno di Bankitalia, Fabio Panetta intervenuto alla riunione annuale dell’Associazione bancaria italiana (Abi), ha dichiarato che, parlando del Belpaese, l’inflazione è tornata stabile al di sotto del 2%, ma che al contempo «ci troviamo in una fase di rallentamento ciclico, il trimestre scorso siamo cresciuti in modo stentato come l’Europa, anzi l’Italia ha racimolato qualche decimale di crescita e a livello europeo la crescita è stata negativa» individuando la causa principale nella restrizione monetaria globale.

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