Israele, Netanyahu dice “no” a proposta Usa con Riad

Roma, 18 Gennaio 2024 – Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu avrebbe respinto la proposta avanzata dal segretario di Stato Usa Antony Blinken, inerente un accordo con Riad per la normalizzazione con l’Arabia Saudita e l’avvio di un percorso di pace con l’obiettivo della nascita di uno Stato palestinese. A diffondere la notizia i media locali ripresi da Nbc News secondo cui Netanyahu non si sentirebbe ancora pronto a un accordo simile, ma avrebbe accettato a contenere gli attacchi dell’esercito israeliano sul Libano. Per il segretario di Stato Usa tale decisione potrebbe avere un esito negativo per il futuro, portando la storia a ripetersi.

 

Attacchi su Rafah

I media palestinesi intanto denunciano che un raid dell’esercito di Israele ha causato la morte di 16 persone tra cui alcuni bambini a Rafah, a sud della striscia di Gaza. Stando sempre alle fonti 46 persone sarebbero finite in manette vicino Betlemme e altre in Cisgiordania, mentre gli attacchi non accennano a fermarsi, come afferma Al Jazeera. Dalla striscia di Gaza, le autorità locali denunciano che a causa del sovraffollamento e la mancanza di igiene l’epatite A si sta diffondendo rapidamente. Inoltre fanno sapere che le zone sono isolate a causa dell’assenza di linee telefoniche da più di una settimana.

Idf, uccisi 40 componenti di Hamas

L’Idf (forze armate israeliane) ha confermato di aver sequestrato diverse armi appartenenti a Hamas e aver ucciso circa 40 miliziani nelle ultime 24 ore nell’area di Khan Younis, Città palestinese a sud di Gaza. Mentre nel nord di Gaza l’esercito avrebbe colpito con diversi raid aerei “stabilendo il controllo operativo”. Intanto da Hamas arriva la conferma di non essere disposti a un accordo con Israele.

Huithi, “non ci fermeremo”

Mentre Pechino si offre di mediare tra Pakistan e Iran per porre fine alle ostilità, il gruppo di ribelli Houthi sostenuti dall’Iran afferma di non essere intenzionati a interrompere gli attacchi nel Mar Rosso con le navi, in sostegno del popolo palestinese, soprattutto dopo gli ultimi attacchi nello Yemen da parte degli Usa: il quarto in meno di una settimana.

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