Roma, 19 Giugno 2023 – Secondo quanto riportato dal dossier diffuso dalla Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), per effetto dei rialzi stabiliti nella giornata di giovedì dalla Bce, le rate dei nuovi mutui a tasso fisso saranno molto più alte per tutto il 2023 mentre quelli a tasso variabile potrebbero salire fino a circa il 65%.
3,5 milioni di famiglie italiane con forme di finanziamento
I dati confermano che in Italia su un totale di 25,7 milioni di famiglie, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni, mentre sono circa 6,8 milioni i cittadini su cui gravano dei debiti anche di altra natura come altre forme di finanziamenti, credito al consumo o prestiti personali. Per quanto concerne i mutui per l’acquisto di abitazioni, a fine marzo di quest’anno il valore si aggirava intorno ai 425,5 miliardi di euro, con una crescita rispetto al 2017 di circa 50 miliardi di euro.
Erogati 251,2 miliardi di euro dalle banche
Parlando di credito a consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato circa 251,2 miliardi di euro in prestiti al cittadino, dato in linea con i valori di fine anno del 2017 segnando però un certo rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi a causa dell’aumentare dei tassi di interesse e dell’incidenza negativa. Crescono le rate dei precedenti mutui a tasso variabile di circa il 75% mentre rimangono invariate le rate dei mutui erogati a cavallo del 2021 e i primi mesi del 2022. Il sindacato lancia l’allarme affermando che le rate dei vecchi mutui a tasso variabile potrebbero continuare a salire, “alla luce delle decisioni prese dalla Banca centrale”.
I nuovi mutui a tasso fisso hanno superato il 5% di interesse, partendo da una base dell’1,8%, con rate che, in alcuni casi, dipendono dalle offerte sottoscritte con le banche, in altri sono addirittura raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021.