Banche, trattative per il rinnovo contratti

 

 

Roma, 14 Giugno 2023 – Proseguono le trattative per il rinnovo dei contratti dei bancari, tema caldo al centro della 22ª edizione del congresso della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) in corso nella Capitale fino al 16 di questo mese, a cui hanno preso parte moltissimi manager delle maggiori banche nazionali come Banca Intesa, Unicredit, Abi (Associazione bancaria italiana), Banco Bpm, Monte dei Paschi di Siena, Bper, Federcasse e molte altre. Grande presenza anche di giornalisti e economisti.

Richieste dei sindacati

Per quanto riguarda le richieste avanzate dai sindacati questi convergono unitamente verso un aumento retributivo di almeno 435 euro mensili per far fronte all’aumento del costo della vita, e una maggiore flessibilità per poter garantire e aumentare lo smart working espandendolo dagli attuali 10 giorni mensili fino a un massimo di 30 giorni o 120 all’anno.

«Sappiamo che per le banche l’aumento richiesto potrebbe sembrare eccessivo, ma io lo dico fin da ora: su questo farò le barricate» afferma il leader Fabi, Lando Maria Sileoni, affermando di essere addirittura pronto a rassegnare le dimissioni.

Sileoni: «Inflazione tassa ingiusta»

Sileoni sostiene che il rinnovo dei contratti di lavoro per le banche sia un rimedio efficace per contrastare l’inflazione, una «ingiusta tassa che colpisce soprattutto chi ha redditi bassi o pochi risparmi». Evidenziando inoltre che «è fondamentale che le banche, che hanno beneficiato dell’aumento del costo del denaro, adesso restituiscano alla clientela una parte di quei benefici alzando i tassi d’interesse sui conti correnti».

La posizione di Unicredit

Unicredit non chiude alla possibilità di aumentare gli stipendi, ma chiede di arrivarci in maniera graduale tenendo ben conto delle incertezze del mercato e del contesto e valutarlo nell’ambito apposito organo ABI Casl (Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro).

Andrea Orcel, amministratore delegato del Gruppo, sottolinea che «l’istituto ha aumentato bonus e premi di produttività più di tutti gli altri» affermando che il contratto va considerato «nella sua globalità poiché Unicredit si impegna anche sul fronte del welfare e della formazione».

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