Tim, KKR offre 23 miliardi per la rete

 

 

Milano, 16 Ottobre 2023 – Il fondo americano KKR (Kohlberg Kravis Roberts) ha inviato questa mattina, dopo ore di attesa, la proposta di acquisto per la rete Tim Netco per un valore complessivo di 23 miliardi di euro. A rendere nota la notizia è lo stesso operatore attraverso un comunicato dove si apprende che la proposta oltre a Netco includerebbe anche FiberCop e la scadenza è fissata all’8 novembre, nonostante resta aperta la possibilità di discutere i termini per eventuali estensioni, fino al 20 Dicembre.

20% di Netco controllato dal Mef

In merito alla proposta di Kkr, resta fermo l’impegno del ministero dell’Economia e delle Finanze il quale controllerà il 20% di Netco, come stabilito dal Dpcm del mese di agosto, con un investimento di circa 2,5 miliardi di euro. Il Governo infatti intende continuare ad avere voce in capitolo in merito alle scelte strategiche. Inoltre l’accordo prevede anche l’ingresso del fondo italiano F2i (Fondi italiani per le infrastrutture). L’unica offerta non vincolante, almeno per il momento riguarda Sparkle, l’azienda di Tim che gestisce la rete internazionale di cavi sottomarini che il Mef intenderebbe controllare al 100%.

Atteso il Cda Tim

Nonostante l’offerta doppia abbia avuto degli esiti negativi a Piazza Affari, con un crollo delle azioni del 2,5%, l’ultima parola spetta al prossimo consiglio di amministrazione di Tim atteso tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quando i vertici dell’azienda si riuniranno per analizzare la proposta di KKR. Unico scoglio per il Cda è se, in caso di valutazione positiva, si decida di proseguire senza la necessità di riunirsi in assemblea, andando però contro il parere di Vivendi, maggiore azionista di Tim.

Lo scoglio Vivendi

La società francese Vivendi, che con il suo 23,7% di capitale rappresenta il maggior azionista di Tim, costituisce anche lo scoglio più grande a questo accordo con il fondo americano in quanto da sempre, ha dichiarato di ritenere la somma proposta, troppo bassa e inadeguata. Questione discussa in seno a una riunione tra la Big francese e il Mef, che non esclude la possibilità di altri incontri per affrontare la situazione prima della sigla dell’accordo.

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