Energia, notevoli aumenti per il terziario

 

 

Roma, 17 Giugno 2022 – Per negozi e attività turistiche il conto dei costi dovuti ai rincari dell’energia passa dagli 11 miliardi del 2021 ai 27 del 2022. Ad affermarlo è l’osservatorio Energia di Confcommercio, che, insieme a Nomisma Energia, ha valutato le diverse tipologie di attività incrociandole con le migliori offerte per luce e gas.

Aumenti vertiginosi

Tra gennaio e aprile 2022, infatti, il prezzo delle offerte elettriche è salito mediamente del 61%, mentre quello del gas è aumentato del 21%.

Su base annua, tra aprile 2021 e aprile 2022, gli aumenti della spesa annuale di elettricità e gas per il terziario sono ancora maggiori. Infatti raggiungono una “forchetta” che va da +110% a +140%. Nel 2022 la spesa in carburante per gli autotrasportatori si dovrebbe collocare sui 37 miliardi di euro. 7 in più rispetto ai 30 miliardi di euro del 2021.

Ad aprile 2022, rispetto allo scorso gennaio, si stima un incremento del costo delle forniture di energia elettrica che oscilla tra il 50% fino a oltre l’80%. In particolare, i dati del primo trimestre 2022 (31 gennaio/30 aprile) testimoniano che la spesa annua in elettricità per un albergo tipo può arrivare fino a circa 137.000 €, con un incremento del 76%. Per un ristorante fino ad oltre 18.000 € (+57%), mentre per un negozio alimentare passerà da 23.000 € a 40.000 € (circa il 70% in più). Nei bar il conto annuale aumenta del 54%, mentre per i negozi non alimentari il rincaro può arrivare addirittura all’87%.

Conto maggiore per le imprese

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli afferma che: «Le imprese del terziario stanno ripartendo, i segnali sono incoraggianti, soprattutto per la stagione estiva. Ma l’incognita guerra e la crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa. Il Governo deve intervenire per ridurre ancora di più e in modo strutturale i costi dell’energia. Le imprese non possono più sostenere questo peso».

Gazprom

Terzo giorno consecutivo di tagli alla fornitura del gas da parte del colosso russo Gazprom. A fronte di una richiesta giornaliera da Eni per circa 63mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che ne fornirà solo il 50% (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto a ieri)”. Lo comunica Eni.

Situazione analoga in Francia: -40% di invio annunciato e stamane – comunica il gestore francese GRT – niente gas russo. E sul mercato europeo di riferimento, ad Amsterdam, i futures di luglio sul gas naturale segnano +7,75% a 134 euro/MWh.

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