Bakhmut, forze ucraine più vicine di 1.400 metri

 

 

Roma, 10 Giugno 2023 – Serhiy Cherevaty, portavoce del raggruppamento orientale delle Forze armate, annuncia che nelle ultime 24 ore i soldati ucraini sono avanzate di 1.400 metri in direzione di Bakhmut. Dalle dichiarazioni sembrerebbe che 138 russi siano morti e 236 feriti.  Inoltre, a favore delle forze ucraine, c’è anche la distruzione di un obice semovente Sau Gvozdyka, tre veicoli blindati, un obice D-30, un cannone antiaereo C-60, un drone Zala, otto depositi di munizioni e sette veicoli russi utilizzati per consegnare munizioni e armi.

Mentre sale a 29 il bilancio dei feriti nell’attacco russo della notte scorsa su Odessa, che è costato la vita a tre persone: lo ha reso noto la portavoce del Comando operativo Sud ucraino, Natalia Humeniuk, come riporta Ukrinform. Inoltre, ha spiegato che 26 persone, inclusi due bambini e una donna incinta, sono rimaste ferite in seguito all’onda d’urto dell’esplosione provocata dai detriti dei droni che hanno colpito un condominio. Un attacco missilistico lanciato sulla costa del Mar Nero, sempre nella Regione di Odessa ha causato il ferimento di altre tre persone. «Due missili distrutti e uno ha colpito la costa», ha affermato la portavoce. «I detriti e le onde d’urto delle esplosioni hanno danneggiato gli edifici residenziali».

Operazioni significative

Nell’ultimo rapporto dell’Intelligence britannica è sottolineato che “in alcune zone le forze ucraine hanno compiuto buoni progressi e sono entrati nelle prime linee della difesa russa. Nelle ultime 48 ore sono state condotte operazioni significative dell’Ucraina nell’est e nel sud del Paese. Le prestazioni russe sono state contrastanti: alcune unità stanno probabilmente conducendo manovre di difesa credibili, mentre altre si sono ritirate in modo disordinato, mentre aumentano le notizie di vittime russe mentre si ritirano nei propri campi minati“.

Il crollo della diga

La situazione umanitaria in Ucraina è “estremamente peggiorerispetto a prima del crollo della diga di Kakhovka. Ad affermarlo il coordinatore degli aiuti dell’Onu, Griffiths, che in un’intervista ha parlato di 700mila persone bisognose di acqua potabile. L’inondazione dei terreni agricoli causerà una “cascata di problemi” tra cui la riduzione delle esportazioni di cereali, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la riduzione della disponibilità di cibo per le persone più bisognose.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *