Palestina, attesa votazione per adesione all’Onu

 

Roma, 10 Maggio 2024 – Mentre in Israele continuano a far discutere le parole del presidente Usa Joe Biden in merito a un possibile stop all’invio di armi a Israele, c’è attesa per la decisione dell’Assemblea dell’Onu che questa sera potrebbe approvare uno status speciale alla Palestina che di fatto le consentirebbe di far parte delle Nazioni Unite godendo di tutti i diritti a eccezione di quello sul voto. A diffondere la notizia il Jerusalem Post in cui si apprende che con molta probabilità gli Emirati Arabi Uniti hanno intenzione di presentare al Consiglio di Sicurezza una risoluzione in favore della Palestina che risulta “qualificata per diventare, in conformità con l’articolo 4 della Carta, un membro a tutti gli effetti”.

Nessun aiuto a sud di Gaza

Intanto il direttore del World Food Program (WFP),  Matthew Hollingworth, denuncia che da circa due giorni non si vedono arrivare dal sud della striscia di Gaza aiuti umanitari per la popolazione. “Le forniture di carburante e cibo dureranno solo 2 o 3 giorni al massimo, dopodiché le nostre operazioni si fermeranno” scrive su X. Le forze di difesa israeliane invece, sempre tramite il medesimo social, fanno sapere che numerosi camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, al confine tra Gaza, Israele ed Egitto. L’Idf inoltre evidenzia come mentre Israele è impegnata nel rifornimento di aiuti ai civili “Hamas spara”.

Cameron: «Londra continuerà la vendita delle armi»

Mentre la Casa Bianca chiede alle autorità israeliane di lasciare aperto il valico di Rafah, il ministro degli Esteri inglese David Cameron afferma che Londra non sospenderà la vendita di armi spiegando che contrariamente agli Usa, il Regno Unito non è un grande esportatore di armi, ma anzi «a differenza degli americani non siamo un fornitore statale di armi ma abbiamo alcune licenze e le nostre esportazioni rappresentano meno dell’1% del totale».

Amnesty International lancia il suo appello affinché tutti gli Stati cessino di trasferire le armi sia a Israele che ai gruppi palestinesi sostenendo che rischiano di far aumentare le violazioni del diritto internazionale.

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