Microsoft, rallenta l’acquisizione di Activision

 

 

Roma, 18 Luglio 2023 – L’acquisizione di Activision Blizzard Inc da parte di Microsoft Corporation, che costerebbe alla società di Bill Gates la cifra record di 70 miliardi di dollari, ha subito dei rallentamenti proprio alla vigilia dello scadere dei termini formali delle trattative concordate con ABK (Activision Blizzard King), previsto per oggi e che prevedono il pagamento di circa 3 miliardi di dollari ad Activision in caso di mancato accordo. Alcune fonti vicine alle società sostengono che comunque il confronto tra le due big continuerà fino al raggiungimento di un accordo, come riportato da Bloomberg.

Le società potrebbero procedere con l’accordo attuale, che consentirebbe ad Activision di ritirarsi in qualsiasi momento, ma potrebbero anche cercare di modificare l’accordo, aprendo all’eventuale modifica dei termini finanziari.

Gli ostacoli

I primi ostacoli che hanno seriamente rischiato di far saltare l’accordo tra Microsoft e Activision Blizzard risalgono allo scorso dicembre, quando la Federal Trade Commission (Ftc), antitrust americana, aveva richiesto una ingiunzione preliminare nei confronti dell’accordo miliardario tra le due aziende. Ingiunzione negata poi da un tribunale californiano: «Dopo aver considerato le voluminose comunicazioni scritte delle parti prima e dopo l’udienza, e dopo aver tenuto un’udienza probatoria di cinque giorni, la Corte nega la richiesta di ingiunzione preliminare» recita il verdetto del giudice Jacqueline Scott Corley.

Problemi anche in UK

Anche il Competition Appeal Tribunale (Cat) del Regno Unito si era pronunciato negativamente in merito alla compravendita dell’azienda per via di problemi inerenti la concorrenza dei mercati a causa di un possibile monopolio del cloud derivante dall’acquisizione suggerito dalla Competition and Markets Authority (Cma). Dopo la sentenza Ftc però il Cma ha reso noto di «essere pronta a considerare qualsiasi proposta da parte di Microsoft per ristrutturare la transazione così che vengano risolti i dubbi espressi nel nostro rapporto finale» come dichiarato da un portavoce.

Pure Ue avvia indagine formale

Recentemente anche la Commissione europea ha aperto una indagine formale nei confronti di Microsoft per alcune accuse che la vedono responsabile di aver abbinato l’applicazione di videoconferenza Teams al software Office. Le accuse sono di abuso di posizione dominante da parte dell’azienda.

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