Mariupol, prosegue l’assedio. Usate armi chimiche?

 

 

Roma, 12 Aprile 2022 – L’esercito russo è prossimo a prendere il completo controllo di Mariupol. Nel corso della notte la città ucraina è stata di nuovo teatro di intense attività belliche. Gli scontri più accesi sono avvenuti in corrispondenza dell’area portuale, considerata di assoluta rilevanza dal punto di vista strategico. Mariupol affaccia sul Mar d’Azov, ed è la base da cui partono una serie di importanti rotte commerciali. Attraverso lo stretto di Kerch, si sviluppano sul Mar Nero fino ad arrivare in Turchia. La presa della città è ritenuta di conseguenza irrinunciabile da parte dei russi. La sua conquista inoltre consentirebbe di dare vita, con maggiore incisività, alla grande offensiva prevista nei confronti dei territori del Dombass. Nell’ambito di questa vasta campagna militare rientrerebbe anche la presa di Popasta e di Kurakhove.

Tante vittime civili

Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, in occasione di  un’intervista rilasciata all’Associated Press, ha fatto intendere che dall’inizio del conflitto avrebbero perso la vita più di diecimila civili. Ancora molte persone tuttavia potrebbero morire nelle prossime settimane, quando si acuiranno le conseguenze della costante scarsità di cibo e dell’indisponibilità di una serie di beni necessari a garantire la sopravvivenza. Il sindaco, a tal proposito, ha sottolineato come l’esercito russo fin dall’inizio dell’assedio abbia ostacolato in ogni modo l’afflusso dei convogli umanitari all’interno della città.

Questa mattina è stata per di più distrutta la sede della Caritas di Mariupol, con un colpo di cannone esploso da un blindato russo. Lo ha confermato la presidente dell’organizzazione umanitaria presente in Ucraina, Tetiana Stawnychy: «È una tragedia per tutti noi. Non abbiamo altre informazioni ed è impossibile recarsi sul posto».

Il capo del comitato parlamentare sull’integrazione europea dell’Ucraina, Ivanna Klympush, ha denunciato l’utilizzo di sostanze chimiche, ad alta tossicità, da parte dell’esercito russo nel corso degli attacchi notturni su Mariupol. Il fatto sarebbe avvenuto precisamente alle ventidue di ieri notte, quando diverse persone avrebbero manifestato dei problemi respiratori e altri sintomi sospetti come la sindrome vestibolare. Il ricorso all’utilizzo di veleni sarebbe risultato necessario per liberare l’ultima roccaforte della resistenza ucraina presente all’interno dell’area portuale della città, impegnata a difendere l’importante acciaieria di Azovstal.

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