Izyum, corpi con corda al collo nella fossa comune

 

 

Roma, 17 Settembre 2022 – L’Onu ha annunciato che vuole inviare una squadra di esperti per indagare sulle fosse comuni ritrovate a Izyum, città dell’Ucraina appena riconquistata alle forze filo-russe.

“Abbiamo visto le notizie di possibili fosse comuni con circa 400 corpi a Izyum. I nostri colleghi della missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina intendono condurre una visita di osservazione sul posto per determinare le circostanze della morte di queste persone“, ha affermato la portavoce dell’ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Elizabeth Throssell.

Diversi corpi trovati nel sito della fossa comune di Izyum avevano corde intorno al collo e le mani legate, secondo quanto riportato sul sito della Reuters.

Reazioni

La Repubblica Ceca, che attualmente detiene la presidenza dell’Unione europea, ha chiesto l’istituzione di un tribunale internazionale per i crimini di guerra dopo il ritrovamento di nuove fosse comuni in Ucraina.

La Spagna condanna con forza “il  massacro scoperto nella fossa comune di Izyum, in territorio ucraino da cui si sono ritirate di recente le truppe russe”. È quanto si  legge in una nota del ministero degli Esteri di Madrid. La Spagna “chiede il rispetto del diritto internazionale e del diritto  internazionale umanitario e indagini sui crimini commessi. La morte  di queste persone non deve restare  impunita”.

Torturati civili a Kupjansk

Gli agenti del servizio di sicurezza russo Fsb hanno torturato i residenti di Kupiansk, città dell’Oblast di Kharkiv riconquistata di recente dalle forze di Kiev”. A riferirlo, secondo il Kyiv Independent, l’Sbu, ovvero i servizi segreti ucraini. “Hanno torturato i residenti, minacciando di spedirli su un campo minato e di uccidere le loro famiglie”, afferma il rapporto dell’Sbu.

Per quaranta minuti hanno utilizzato una pistola elettrica su di me“, è il racconto di una vittima diffuso dall’Sbu,poi mi hanno sparato con una pistola ad aria compressa o a gas, non lo so, ero in un sacco“.

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