Il ministro della Difesa tedesco a Kiev

Berlino, 21 Novembre 2023 – Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, è giunto a Kiev per una visita finalizzata a fare il punto sul conflitto e sull’efficacia degli aiuti inviati all’esercito ucraino dalla Germania. In una nota per la stampa il ministero della Difesa tedesco ha dichiarato: «Il ministro Pistorius si è recato a Kiev per verificare personalmente la situazione e gli effetti del sostegno della Germania. Appena arrivato ha deposto fiori al memoriale degli eroi di Maidan a Kiev».

 

Le autorità governative tedesche di recente avevano annunciato un significativo aumento del contributo militare alle Forze Armate ucraine. In particolare, avevano deciso di consegnare una decina di carri Leopard 1A5, camion, mezzi corazzati e altro materiale bellico. Gli aiuti della Germania ammontano quest’anno a 5,4 miliardi. Che vanno ad aggiungersi a circa 2 miliardi dello scorso anno.

Distrutte diverse infrastrutture ucraine

Un ospedale, un edificio di una miniera e altre infrastrutture civili, situati nei territori orientali dell’Ucraina, sono stati danneggiati la notte scorsa a seguito di una violenta offensiva compiuta dai russi con droni e missili. Lo ha reso noto l’aeronautica militare ucraina in un comunicato: «L’ospedale centrale della Città di Selydove, che sorge nella Regione di Donetsk, l’edificio della miniera di Kotlyarevska e diverse importanti infrastrutture civili risultano distrutti e danneggiati».

Le forze russe avrebbero lanciato quattro missili guidati, un missile da crociera e 11 droni kamikaze. Le difese aeree di Kiev sembrerebbe siano riuscite ad abbattere il missile da crociera e 10 droni. Si ritiene ancora complesso decifrare se vi siano state delle vittime e altri danneggiamenti degni di nota.

Al via il piano russo anti-Nato ai confini con la Finlandia

Le tattiche di guerra ibrida della Russia lungo il confine russo-finlandese sembrano far parte di un obiettivo più ampio. Che mira alla destabilizzazione dei Paesi della Nato situati nelle immediate vicinanze dei confini russi. Questa ipotesi proviene da un’analisi condotta dall’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW), incentrato sulle crescenti tensioni tra la Federazione russa e la Finlandia, scaturite da un insolito flusso di migranti verso i confini finlandesi.

Le tensioni migratorie sono quindi in gran parte il risultato di una strategia pianificata da parte della Russia, che ha lo scopo di generare, artificialmente, una crisi migratoria lungo il confine finlandese. La Finlandia ha reagito chiudendo i valichi di frontiera il 17 novembre e annunciando l’ipotesi di erigere recinzioni lungo il confine. L’ISW sottolinea che la situazione richiama alla mente la crisi dei migranti del 2021 al confine polacco, attribuita alla Russia e alla Bielorussia.

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