Gaza, Israele accetta compromesso per ostaggi

Roma, 24 Marzo 2024 – La delegazione israeliana a Doha ha accettato un compromesso proposto dagli Usa sulla liberazione di ciascun ostaggio israliano di Hamas a Gaza e il numero di palestinesi prigionieri di Israele che verrebbero rilasciati. A renderlo noto la stampa israeliana secondo cui si attende adesso una reazione di Hamas a quella proposta.

 

La scorsa notte, secondo la radio pubblica Kan, sono rientrati il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar, ma hanno lasciato nel Qatar i loro collaboratori per portare avanti i contatti.

«Israele», aggiunge Yediot Ahronot, «ha invece respinto la richiesta di rinunciare a un corridoio terrestre creato, a fini operativi militari, nel centro della striscia di Gaza». Su diversi punti le posizioni di Israele e Hamas restano distanti. Barnea e Bar sono comunque pronti a tornare nel Qatar in ogni momento, secondo i media.

Terre palestinesi

L’Unione europea ha condannato il Governo israeliano per aver dichiarato demaniali 800 ettari di terreni nella Valle del Giordano, nel territorio palestinese della Cisgiordania occupata, quella che è “la più grande confisca” di terre dagli Accordi di Oslo del 1993, ha afermato, a nome dei Paesi Ue, il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna (il corpo diplomatico dei Ventisette), Peter Stano, in una nota. “Con la dichiarazione di quegli 800 ettari come terre statali Israele non le considera più come proprietà privata dei palestinesi e impedisce loro di utilizzarle, dal momento che lo Stato le affitta agli israeliani solo per espandere i loro insediamenti. L’Ue sottolinea che costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario e ritiene che l’espansione di queste colonie alimenti le tensioni e mina le prospettive di una soluzione a due Stati” per Israele e Palestina.

Gli 800 ettari dichiarati terra demaniale si trovano in un’area tradizionalmente popolata da agricoltori palestinesi, ma che Israele vuole annettere al vicino insediamento di Yafit. L’ong israeliana, Peace Now, che documenta la colonizzazione nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967, assicura che in questo inizio 2024, quando sono passati appena quattro mesi, si è già registrato il record di estensione delle terre dichiarate statali.

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