Fitto su Pnrr: «Da Bruxelles in arrivo terza rata»

 

 

Bruxelles, 4 Settembre 2023 – Dopo la pausa estiva il ministro per gli Affari europei, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto riapre il dibattito tra Italia e Commissione europea sul Pnrr presentato dal Governo Meloni. Oggi il ministro incontrerà il capo della task force sul Ricovery, Celine Gauer a Palazzo Berlaymont.

Dati positivi

Nel corso di una visita a Cernobbio il ministro Fitto ha affermato che «i dati che iniziano ad affluire sono confortanti e positivi», sottolineando la necessità di continuare a lavorare affinché questi possano migliorare. «La revisione del piano è un elemento fondamentale» conclude. Dall’esecutivo intanto spiegano che il Belpaese «ha presentato la sua richiesta di revisione del Pnrr, come previsto. si terrà una riunione che permetterà di ben avviare il lavoro di analisi da parte della Commissione».

Repower

Al momento però pare che le difficoltà maggiori che Fitto potrà incontrare riguardano il complesso e spinoso capitolo del Repower, la cui analisi si preannuncia piuttosto articolata, inoltre potrebbero esserci delle correzioni in corsa. Piena però la collaborazione e disponibilità della Commissione europea, forse spinta dalla probabile ricandidatura della von der Leyen per il 2024.

«Tutti si concentrano su questa pseudo polemica con i Comuni e pochi si concentrano per esempio sul RepowerEu, la proposta nazionale che prevede investimenti strategici sulle reti e che prevede anche interventi con incentivi per famiglie e imprese per circa 20 miliardi» dichiara Fitto.

Ok per la terza trance

Dopo una lunghissima attesa dovuta alle modifiche necessarie la Commissione pare abbia dato il via libera per l’invio della terza tranche da 18,5 miliardi di euro che dovrebbe arrivare a giorni nelle casse dell’Italia. Contestualmente però l’esecutivo continua a lavorare sulla quarta rata e sulle modifiche richieste elaborate insieme a Bruxelles. Obiettivo incassare 16,5 miliardi entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda il piano finanziario sembra che l’Italia non abbia avanzato alcuna ulteriore richiesta all’esecutivo, ma è uno dei cinque Paesi che ha fatto domani per l’intera quota del Pnrr.

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