Pnrr: Ue riceve richiesta terza tranche italiana

 

 

Roma, 3 Gennaio 2023 – La Commissione europea ha annunciato con un comunicato, di aver ricevuto la richiesta del pagamento della terza tranche da 19 miliardi del Pnrr (Piano complessivo di ripresa e resilienza).

“La terza richiesta di pagamento dell’Italia riguarda 55 tappe e obiettivi che coprono diverse riforme nei settori della concorrenza, della giustizia, dell’istruzione, del lavoro sommerso e della gestione delle risorse idriche, nonché investimenti in cybersicurezza, energie rinnovabili, reti, ferrovie, ricerca, turismo, rigenerazione urbana e politiche sociali”. Spiega il comunicato dell’esecutivo europeo, aggiungendo che “Valuterà ora la richiesta e invierà al Comitato economico e finanziario del Consiglio la sua valutazione preliminare sul raggiungimento da parte dell’Italia delle tappe e degli obiettivi richiesti per questo pagamento”. L’Italia prima di vedersi staccare questo corposo assegno dovrà quindi attendere che l’iter di valutazione giunga a compimento.

Attuati i 55 obiettivi

Il Belpaese ha raggiunto tutti i 55 obiettivi inerenti investimenti e riforme, necessari per avanzare la richiesta di pagamento dei 19 miliardi di euro a Bruxelles, nei tempi prestabiliti, come comunicato a fine dicembre dal ministero dell’Economia. Il Pnrr dell’Italia è finanziato con 69 miliardi di euro di sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro di prestiti. Dei 19 miliardi, la Commissione trattiene una quota pari al 13% del prefinanziamento ricevuto dall’Italia ad agosto 2021.

Fitto: «Lotta con il tempo»

Si dice soddisfatto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, con delega al Pnrr in merito al lavoro svolto dal Governo Meloni per portare a termine i rimanenti obiettivi, alcuni dei quali portati a compimento dal Governo Draghi. «È il frutto di un importante lavoro di squadra impostato anche sulla base di un dialogo costruttivo attivato a livello politico con la Commissione europea».

Nel corso della conferenza di fine anno, Giorgia Meloni si è detta contenta per il successo raggiunto dal suo Governo, aggiungendo che è stata fatta «la scelta politica di concentrare la competenza sotto la guida di un unico ministero e di mettere sotto la stessa competenza i fondi di coesione per evitare sovrapposizioni».

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