Washington, 22 Febbraio 2024 – «Putin un pazzo figlio di p…». È con queste parole che il presidente americano Joe Biden attacca il suo omologo russo Vladimir Putin nel corso di una raccolta fondi in California per sostenere la propria campagna elettorale. «Dobbiamo preoccuparci costantemente di un conflitto nucleare» aggiunge evidenziando al contempo che la minaccia più prossima per l’umanità è la questione climatica.
Non è la prima volta che Biden usa un linguaggio forte per attaccare Putin, in particolar modo da quando ha iniziato l’operazione militare speciale contro l’Ucraina. La scorsa settimana aveva definito “scagnozzi” i responsabili della morte dell’oppositore al regime russo, Alexei Navalny.
L’attacco a Trump
Nel corso del suo intervento poi ha affermato che domani gli Usa annunceranno un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca per la morte in circostanze non del tutto chiare di Alexei Navalny. Non risparmia neanche il tycoon Donald Trump che si è paragonato a Navalny per i suoi guai con la giustizia americana. «Trump ci sta trascinando indietro nel passato non verso il futuro» – attacca Biden – «sostiene che il nostro sia diventato un Paese comunista e per questo è un perseguitato. Scandaloso che abbia parlato della morte di Navalny ma non abbia il coraggio di incolpare Putin».
La risposta di Mosca
Non tarda ad arrivare la risposta del Cremlino che definisce le parole espresse da Joe Biden come un tentativo per sembrare un cowboy hollywoodiano. «Il capo della Casa Bianca» – afferma il portavoce Dmitrij Sergeevič Peskov – «sta danneggiando se stesso e Washington. Difficilmente queste parole potranno offendere il nostro presidente che non ha mai utilizzato termini volgari nei suoi confronti. Svilisce la stessa America». Intanto al G20 di Rio de Janeiro non ci sono state interazioni tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov. Al momento non si sa se sono previsti incontri bilaterali tra i due ministri.