Cina, Country Garden evita il default

 

Pechino, 5 Settembre 2023 – Si salva in extremis la società cinese Country Garden, colosso nel settore immobiliare con un portafoglio internazionale che recentemente si è trovata ad affrontare una crisi di liquidità. A renderlo noto l’agenzia Bloomberg e le agenzie internazionali le quali confermano che la società fondata da un ex contadino e muratore, è riuscita a evitare il default pagando agli obbligazionisti cedole per un totale di 22,5 milioni di dollari. Il pagamento le ha permesso così di evitare la scadenza a 30 giorni del periodo di grazia.

La crisi

Stando a quanto confermato da un consorzio di investitori di Hong Kong, i problemi per la Country Garden sono iniziati l’8 agosto di quest’anno quando la società è risultata inadempiente sull’importo cumulativo di 45 milioni di dollari americani in relazione agli esborsi di interessi legati a due obbligazioni offshore in dollari Usa. Qualora non facesse fronte a tali obblighi finanziari, sarebbe inadempiente alle previsioni contenute nei contratti obbligazionari. In calo i future sugli indici Usa e l’intera piazza finanziaria di Hong Kong. Gli investitori attendono le riunioni di Bce e Fed che si svolgeranno rispettivamente il 14 e il 20 Settembre per capire se ci sarà o meno l’attesa pausa della stretta monetaria.

Modesto rialzo per la borsa di Tokyo

Supportata dai titoli del settore immobiliare e dal comparto elettrico la borsa di Tokyo chiude con un modesto rialzo. L’indice Nikkei sale dello 0,3% a 33.036,76 punti, mentre il Topix è salito dello 0,17% a 2377,85 punti. Sul recupero degli indici, inizialmente in calo, ha influito il progressivo indebolimento dello yen (che favorisce i gruppi più esposti all’export) seguito ai dati sulla contrazione dei consumi delle famiglie a luglio(-5%): il cambio tra dollaro e yen sfiora quota 147 dai 146,45 segnati ieri pomeriggio alla chiusura dei mercati europei. Tra i titoli salgono Sumitomo Realty&Development nel comparto immobiliare (+3,1%), giù del 6% invece i titoli del gruppo dell’acciaio Jfe Holdings che punta a realizzare un aumento di capitale di 200 miliardi di yen (1,37 miliardi di dollari) anche attraverso l’emissione di bond convertibili.

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