Zelensky e l’incontro telefonico con Biden

 

 

Roma 12 dicembre 2022 – “Una fruttuosa conversazione con Biden”. Inizia così il post lanciato su Twitter dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in merito all’incontro telefonico avuto con il suo corrispettivo americano Joe Biden.

“Ho espresso gratitudine per un altro pacchetto di sicurezza. Abbiamo discusso di ulteriore cooperazione in materia di difesa, protezione e manutenzione del nostro settore energetico. Posizioni coordinate alla vigilia del vertice online del G7. La leadership americana rimane salda”.

Apertura verso la pace

La Casa Bianca risponde con una nota in cui fa sapere che Bidenha accolto con favore la dichiarata apertura del presidente Zelensky a una pace giusta basata sui principi fondamentali racchiusi nella carta dell’Onu”.

Aggiungendo, in merito ai più recenti pacchetti di aiuti verso Kiev, come gli Usa, “stiano dando priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina” mentre non accennano a fermarsi gli attacchi russi alle infrastrutture strategiche.

Priorità agli ospedali

Come dichiarato da primo ministro ucraino Denys Shmyhal, la maggior parte degli impianti idroelettrici e termoelettrici dell’Ucraina hanno subito ingenti danni per questo sostiene la necessità di affidarsi a criteri di priorità dando la precedenza agli ospedali «Ognuno di noi» afferma «deve capire che attraverseremo questo inverno con significative restrizioni del consumo di elettricità».

Turchia continua a mediare

Anche il premier turco Recep Tayyip Erdoğan ha raggiunto telefonicamente Zelensky, rinnovando il suo ruolo da mediatore e promettendo assistenza umanitaria affinché il popolo ucraino possa affrontare l’inverno. Ferme le posizioni di Mosca che al momento non vedono possibile parlare di pace.

Zaporizhzhia 230 prigionieri 

Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione militare regionale conferma, come riportato dal Kyiv Independent, che circa 230 persone nella Regione di Zaporizhzhia, sono in ostaggio dei russi. Sale a 573 il numero di civili prigionieri negli ultimi nove mesi, dei quali 232 ancora in ostaggio. Una situazione aggravata dall’impotenza delle organizzazioni internazionali che spesso sono impotenti quando si parla di violazioni dei diritti umani dalla parte della Russia, commenta Starukh.

Nelle ultime 24 ore le forze ucraine hanno respinto ininterrottamente gli attacchi russi “nelle aree forestali di Stelmakhivka, Makiivka e Serebryansky della Regione di Lugansk e Verkhnekamensky, Belogorivka, Soledar, Yurievka, Krasnogorovka, Maryinka, Novomikhailovka e Vremivka nella Regione di Donetsk” come si legge nel rapporto diffuso dallo Stato Maggiore dell’esercito ucraino.

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