Iran, giustiziato un secondo manifestante

 

 

Teheran, 12 Dicembre 2022 – Majid Reza Rahnavard era il nome del secondo manifestante giustiziato questa mattina a Mashhad, in Iran. L’accusa nei suoi confronti era di aver ucciso due Basiji, componenti della forza paramilitare fondata dall’ayatollah Khomeyni.

Secondo l’agenzia di stampa della magistratura Mizan, la condanna avveniva dopo l’accoltellamento a morte, il 17 novembre 2022, di Hossein Zeinalzadeh e Danial Rezazadeh per mano di Rahnavard. Il quale procurò anche il ferimento di altri quattro Basiji a Mashhad, nella provincia di Khorasan, durante la rivolta in atto il 16 settembre in seguito alla morte in custodia di Mahsa Amini, accusata di avere indossato l’hijab in modo “improprio”.

Secondo gli attivisti per i diritti umani, Rhanavard è stato duramente picchiato durante la detenzione, tanto da subire durante l’arresto la frattura di un braccio. Successivamente esposto alla TV di Stato mentre confessava gli omicidi secondo gli osservatori e gli attivisti sotto la pressione delle autorità. È il secondo manifestante giustiziato dopo Mohsen Shekari, impiccato giovedì scorso, anche lui condannato per aver partecipato a un blocco stradale e ferito un Basiji durante le proteste.

Guerra di sanzioni

L’Iran ha deciso di imporre sanzioni a 10 persone e 5 entità europee: lo ha dichiarato in un comunicato il ministero degli Esteri di Teheran, citato dall’agenzia Irna, aggiungendo che le sanzioni sono un’azione di ritorsione all’imposizione delle stesse da parte degli Stati europei. “Gli individui e le entità europee hanno anche sostenuto gruppi terroristici e incoraggiato la violenza e il terrorismo, che hanno portato ad atti terroristici e alla violazione dei diritti umani contro il popolo iraniano”, recita il comunicato.

Oggi approveremo un pacchetto di sanzioni molto duro verso l’Iran“. Lo ha affermato l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell sottolineando che Teheran continua a negare di aver mandato droni alla Russia dopo l’inizio della guerra e sostiene che non invierà missili. Borrell ha anche ribadito che l’Ue considera inaccettabili le esecuzioni dei manifestanti e che adotterà sul punto una posizione e molto severa.

 

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