Ucraina, “esplosioni su ponte di Crimea provocazione russa”

 

 

Roma, 17 Luglio 2023 – Continuano i combattimenti tra Mosca e Kiev culminati nella notte in un attacco al ponte di Crimea che ha portato alla morte di due persone che viaggiavano a bordo della propria vettura, come confermato da Vyacheslav Gladkov, governatore dell’oblast di Belgord.

Una provocazione di Mosca

Mentre i media ucraini e russi parlano di ben due esplosioni distinte avvenute a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, i media locali non parlano di bombardamenti. Secondo quanto sostenuto dal portavoce del comando militare dell’Ucraina del sud Natalia Humeniuk, quanto avvenuto sul ponte è un atto di provocazione di Mosca «la creazione di tali provocazioni è un tipico modo di risolvere i problemi da parte delle autorità della Crimea e del Paese aggressore» ha dichiarato all’emittente nazionale Rada. 

Le accuse all’Ucraina

Mentre l’agenzia RbkUcraina cita alcune fonti non ben specificate dei servizi di sicurezza ucraina, che sostengono che quanto avvenuto «è il frutto di una operazione speciale condotta dalle forze navali e dalle forze armate ucraine». La fonte ha spiegato che le forze ucraine hanno attaccato con dei droni di superficie, «è stato difficile raggiungere il ponte». Recentemente Vasyl Malyuk, capo della Sbu (servizi di sicurezza ucraina) aveva dichiarato che il ponte è un obiettivo legittimo per l’Ucraina, promettendo di svelare in futuro maggiori dettagli.

Il canale Telegram filorusso Grey Zone, pubblica alcune immagini del ponte con la scritta che recita “immagini della distruzione del ponte di Crimea a seguito di quello che si ritiene essere un attacco da parte di due sommergibili autonomi senza equipaggio del ministero della Difesa ucraino”.

Danno alle linee di rifornimento russe

George Barros, analista dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ritiene che il ponte di Crimea è molto importante per l’operazione militare russa, e che il suo danneggiamento riduce sensibilmente le linee di rifornimento per Mosca. «La Russia avrà adesso solamente una linea di rifornimento terrestre, un’autostrada costiera sul Mar d’Azov, per sostenere o evacuare le sue decine di migliaia di truppe a Kherson e in Crimea».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *