Meloni, memorandum Ue-Tunisia modello per Nord Africa

 

 

Tunisi, 16 Luglio 2023 – «Abbiamo a lungo lavorato come diplomazia italiana per questo sviluppo e il partenariato va considerato un modello per nuove relazioni con i vicini del Nord Africa, lo dico con grande orgoglio». Lo sottolinea il premier Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il presidente tunisino Kais Saied, insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al primo ministro olandese Mark Rutte.

«Creazione verso vero partenariato»

Quello raggiunto è «un risultato estremamente importante» grazie a «un grande lavoro diplomatico. Siamo molto soddisfatti per il memorandum firmato oggi» che è un «ulteriore passo verso un vero partenariato tra Tunisia e Ue, per affrontare la crisi migratoria». La presidente del Consiglio dei ministri italiana è ritornata a Tunisi insieme al primo ministro (dimissionario) dei Paesi Bassi Rutte e alla presidente della Commissione europea von der Leyen per siglare il testo siglato insieme al presidente tunisino Saied che sarà «un importante passo per la creazione verso un vero partenariato» tra Bruxelles e Tunisi, come ha dichiarato Meloni in inglese. Il memorandum, che potrebbe segnare una svolta nelle politiche migratorie europee, avvia anche una forte cooperazione energetica e accelera gli scambi culturali tra tunisini ed europei.

Intanto continuano gli sbarchi a Lampedusa

Sono giorni di grande afflusso lungo le rotte migratorie che portano in Italia: l’arrivo della stabilità meteorologica fa sì che innumerevoli barchini lascino l’Africa in direzione delle coste europee. In appena 24 ore sull’isola di Lampedusa sono arrivati in 1.400 e numerosi altre imbarcazioni sono in procinto di sbarcare nel Belpaese. Nell’hotspot della più grande delle Pelagie la situazione è esplosiva con 2.200 migranti a fronte dei 400 che potrebbero starvi all’interno.

«L’obiettivo principale della dichiarazione dello stato di emergenza sui migranti e la nomina di un commissario, il prefetto Valenti, è proprio quello di decongestionare la Sicilia e la Calabria, Regioni in cui la situazione degli hotspot è al limite», ha dichiarato all’Adnkronos il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. Tutte le strutture interessate al fenomeno a livello locale sono sotto pressione, dalle prefetture alle amministrazioni comunali, passando per gli operatori sanitari e le forze dell’ordine ma, ha proseguito Ferro, «è evidente che la pressione migratoria non può essere risolta soltanto a livello nazionale ma intervenendo innanzitutto sulle ragioni che spingono decine di migliaia di persone ad attraversare il mare nella speranza di una vita migliore».

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