Tajani in Egitto sulla situazione di Israele

Il Cairo, 11 Ottobre 2023 – Inizia oggi la missione in Egitto del vicepremier e ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani che incontrerà il presidente Abd al-Fattāḥ Saʿīd Ḥusayn Khalīl al-Sīsī e l’omologo Sameh Hassan Shoukry per discutere in merito a quanto sta accadendo in Israele in seguito agli attacchi e i rapimenti del gruppo paramilitare e terroristico di Hamas.

Iniziative diplomatiche

In via del tutto eccezionale, come richiesto dal re Mohammed VI il ministero degli Esteri del Marocco ha indetto una riunione straordinaria al Cairo della Lega Araba, per valutare delle azioni comuni da intraprendere al fine di evitare il deterioramento della situazione in Israele. A margine della riunione il ministro Antonio Tajani incontrerà il segretario generale ed ex ministro degli Esteri Ahmed Abdoul Gheit, in merito alle decisioni prese in seno alla riunione della Lega Araba e ribadire l’intenzione dell’Italia di essere partecipe nel processo di pace in Medio Oriente.

Tajani: «Egitto mediatore di primo piano»

Il ministro ritiene che l’Egitto può giocare un ruolo fondamentale e di primo piano come mediatore tra Israele e Palestina e favorire l’allentamento delle tensioni. «L’Italia» prosegue Tajani, «intende collaborare con i principali partner regionali per far cessare al più presto questa barbara violenza», per questo apre alla possibilità di istituire dei corridoi umanitari per agevolare la liberazione dei prigionieri, tra cui anziani, donne e bambini, attualmente detenuti nella Striscia di Gaza.

Oms chiede la fine del conflitto

Anche l’Organizzazione mondiale della salute (Oms) lancia il proprio appello e chiede la fine del conflitto tra Israele e Hamas e solleva la questione inerente l’apertura di un corridoio umanitario «per poter consentire ai soccorsi di raggiungere con le dovute forniture mediche» dichiara da Ginevra Tarik Jasarevic, portavoce dell’Oms. Di concerto anche da Washington arriva la notizia che l’amministrazione Biden è al lavoro con altri Paesi per portare fuori da Gaza i civili.

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