Superbonus, richiesta la proroga fino al 2023

 

 

Roma, 24 Aprile 2021 – Prorogare il Superbonus fino al 2023. Questa la richiesta di banche, costruttori, imprese e tutti i partiti della maggioranza – che lo hanno scritto nero su bianco nella risoluzione al Def. Chiedono, dunque, di allungare di un anno il tempo per accedere all’incentivo al 110% per ristrutturare case e condomini e migliorarne l’efficienza energetica, e anche la resistenza antisismica.

Legge di Bilancio

La misura, introdotta con il decreto Rilancio di maggio 2020, e operativa da agosto, è già stata più volte rimaneggiata, da ultimo con la legge di Bilancio. A oggi consente di prenotare il credito d’imposta per i lavori entro giugno 2022 in caso di abitazioni singole, con possibilità di arrivare a fine anno per finire i lavori per i condomini che a giugno abbiano già completato almeno il 60%.

Per le sole case popolari, gli edifici Iacp (Istituto autonomo case popolari), è possibile allungare fino a giugno del 2023. Nel Recovery Plan sono previsti 10,26 miliardi, a cui si dovrebbero aggiungere altri 8,25 miliardi dal fondo extra che porterebbero le risorse totali agli stessi 18,5 miliardi già indicati anche nella vecchia bozza di gennaio. I quali, comunque, non bastavano per una proroga generalizzata fino alla fine del prossimo anno che interessi tutte le abitazioni private.

La domanda

La richiesta arriva in ultimo dall’Abi (Associazione bancaria italiana). Ma, nei giorni scorsi sollevata anche da Confindustria e dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) insieme a tutta la filiera delle costruzioni. L’obiettivo è quello di dare un orizzonte più ampio, fino al 2023, per permettere di sfruttare appieno la misura. Ma anche di aprire i cantieri con la garanzia di riuscire a finire i lavori in tempo per ottenere l’incentivo.

Se il Superbonus non è ancora decollato, infatti, secondo gli operatori, è per via delle procedure complesse per accedere all’incentivo. Prima tra tutti la verifica della regolarità urbanistica degli edifici. Finora l’incentivo interessa più le abitazioni singole che i condomini, dove le assemblee per approvare i lavori sono rese più complicate anche a causa del Covid-19.

L’analisi dell’Ance evidenzia che “si rilevano interventi mediamente più grandi nel Mezzogiorno (125mila euro). Contro una media per il Centro Nord che si attesta intorno ai 117mila euro (dato complessivo 119mila euro circa)”. Si tratta comunque di valoritriplicati nel Mezzogiorno e quadruplicati nel Centro-Nord rispetto a febbraio“.

Il Superbonus ha registrato al 13 aprile oltre 10mila interventi per quasi 1,2 miliardi, con un aumento costante, il 9,2% rispetto ai 15 giorni precedenti. Buone performance anche al Sud come scaturisce da un’analisi dell’Ance sugli ultimi dati del monitoraggio congiunto Mise-Enea.

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