Sfide, digitalizzazione e prospettive: sanità italiana in evoluzione

 

Napoli, 14 Marzo 2024 – Al via alla Winter School 2024 targata Motore Sanità dal titolo “La risposta del Sud. Ricerca, innovazione, programmazione, sostenibilità”, in corso di svolgimento oggi e domani a Napoli, presso il Grand Hotel Santa Lucia. Un evento promosso in media partnership con Mondosanità, Eurocomunicazione e Askanews e con il contributo incondizionato di Mundipharma, Boehringer Ingelheim, Chiesi global rare diseases, Johnson & Johnson, DaiichiSankyo, Abbott, Amicus Therapeutics e Incyte.

La diretta dell’evento è disponibile su Eurocomunicazione.com  (https://www.eurocomunicazione.com/) e su Facebook (https://www.facebook.com/Eurocomunicazione/videos/419967100578751).

Ad aprire i lavori della prima tavola rotonda “Quali prospettive nazionali e regionali per un accesso rapido all’innovazione», Claudio Zanon, direttore scientifico Motore Sanità. «C’è un filo conduttore sottile che lega l’evento della Winter School di Cernobbio al World Health Forum e alla Winter School di Napoli», afferma. «Nel contesto della prima parte della Winter School di Napoli, ci concentreremo sull’importanza dei farmaci e dei dispositivi medici nel nostro Paese, assicurando terapie adeguate e uniformemente diffuse. È essenziale non solo evolvere da uno Stato che detiene il secondo posto in Europa per la produzione di farmaci, ma anche implementare nuovi investimenti legati alla ricerca e, attraverso il Pnrr, adottare nuovi modelli organizzativi».

«Questo include la formulazione di nuove molecole diagnostiche e terapeutiche dal punto di vista farmacologico, nonché lo sviluppo di nuovi dispositivi, focalizzati non solo sulle strutture ospedaliere, ma anche sul futuro della medicina territoriale. Per valutare il rapporto del nostro Paese con gli altri, esamineremo i dati dell’Ocse come punto di partenza e riferimento, facilitando una ripartenza adeguata. La ricerca propone un’evoluzione nell’ambito farmacologico dei dispositivi, mirando a garantire un’innovazione omogenea su tutto il territorio. Parallelamente, si prevedono nuovi modelli organizzativi per riformare un Servizio sanitario nazionale di grande valore ma che, a 45 anni dalla sua istituzione, richiede un adeguamento», conclude Zanon.

Sfide demografiche

«Il nostro Servizio sanitario nazionale, messo alla prova da dinamiche demografiche che virano sempre più verso la cronicità, si trova oggi ad affrontare la fondamentale sfida dell’innovazione», ha affermato Antonio Postiglione, direttore generale della Sanità della Regione Campania. «Siamo di fronte a un’opportunità unica per rafforzare i nostri sistemi, coniugando innovazioni farmacologiche e tecnologiche, ormai a livelli elevatissimi, con metodi e modelli che sappiano garantire e promuovere la sostenibilità dei bisogni di cura della popolazione. Il rafforzamento della sanità di prossimità, la digitalizzazione dei processi sanitari, la ricerca medica e scientifica sempre più orientate alla precisione delle cure, sono le strade obbligate per rispondere alle richieste di bilanciamento tra domanda sociale e necessità economiche e per dar vita a modelli di investimento, di innovazione dei processi e della governance che abbiano come obiettivo la semplificazione delle procedure, l’espansione dei sistemi informatici, l’efficienza dei processi».

Pianificazione strategica

«Analizzare il valore e non il prezzo, sia che si tratti di un progetto, di una strumentazione o di una ricerca», sottolinea Vito Montanaro – direttore del Dipartimento regionale di promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti della Regione Puglia. «Credo che mai come ora, di fronte alla grande spinta innovativa che attraversa tutti i campi, dal digitale alla sperimentazione di nuovi farmaci, la vera sfida per i manager della Sanità sia quella di pianificare con attenzione strategie e investimenti, mettendo al primo posto il valore, che nel nostro caso è la ricaduta in termini di salute. Un criterio che consente di migliorare l’assistenza ai cittadini, riuscendo al tempo stesso a coniugare le forze, come avviene nel caso delle centrali di committenza a livello nazionale o regionale».

Aumentare l’aderenza

Vincenzo Guardasole, dirigente di Medicina interna indirizzo metabolico dell’Aou Federico II Napoli e presidente regionale Amd, ha posto poi l’attenzione sull’incidenza del diabete che, in Campania, è arrivata a superare la soglia del 7%. «Questa patologia è causa di circa 23 mila decessi in Italia e diminuisce l’aspettativa di vita di circa 6/10 anni, ma un trattamento efficace può ridurre del 50% il rischio di sviluppare le costose complicanze diabetiche cambiando la storia naturale della malattia. L’uso appropriato delle terapie farmacologiche e delle tecnologie rappresenta l’unico vero mezzo per far sì che si riduca l’inerzia terapeutica ed aumenti l’aderenza alle terapie dei pazienti, due fattori cruciali per ottenere i risultati che gli studi clinici dimostrano di poter raggiungere».

«Questo consente di ottenere un rapporto costo-beneficio efficace, rendendo economicamente sostenibile per il Ssn l’utilizzo dell’innovazione che ha un costo nettamente inferiore rispetto alla spesa sostenuta per la cura delle complicanze. Non dimentichiamo che la spesa stimata per il diabete tra costi diretti e indiretti supera i 9 miliardi di euro l’anno e la parte più cospicua di tale spesa è rappresentata dai ricoveri ospedalieri che potrebbero essere drasticamente ridotti con l’utilizzo delle nuove tecnologie».

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