Riscatto della laurea, si valuta una proroga fino a fine anno

 

 

Roma, 11 Aprile 2021 – Fonti del Governo confermano che il riscatto della laurea con lo sconto potrebbe essere prorogato. Al momento durerà ancora fino alla fine dell’anno.

L’idea sarebbe quella di portare avanti una misura introdotta con il “decretone” del 2019 che ha regolato Reddito di cittadinanza e Quota 100, curata dall’allora sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. La sperimentazione triennale scade il 31 dicembre 2021 ma, in vista della prossima manovra di fine anno, già si sta valutando di prorogare la misura che ha riscosso un certo successo.

Cosa prevede la norma

La norma prevede che si possano riscattare gli anni degli studi universitari a fini pensionistici. Non ci sono limiti di età ma a patto di non avere versato contributi prima del 1996. Inoltre bisogna essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata). Al momento sono esclusi gli iscritti alle casse di previdenza dei professionisti.

Nel caso in cui il corso di studi si collochi in parte in periodi  con il sistema retributivo e in parte con il sistema contributivo, l’onere di riscatto è quantificato utilizzando le seguenti due modalità:

  1. per i periodi che si collochino nel sistema di calcolo retributivo della pensione, si utilizzerà il metodo della riserva matematica
  2. per i periodi che si collochino nel sistema di calcolo contributivo della pensione, si utilizzerà il metodo di calcolo a percentuale. Si applicherà il criterio scelto dall’interessato

È possibile riscattare fino a 5 anni di università. Il costo è parametrato alla retribuzione ma agevolato e in media si è attestato attorno a 5.200 euro l’anno. Cifra che si può peraltro portare in detrazione al 50%. La domanda va presentata in via telematica dal portale dell’Inps. Dovrà essere inserito il pin e codice fiscale (a decorrere dal 1° ottobre 2020 l’Istituto non rilascia più nuovi pin). Oppure lo spid (Sistema pubblico di identità digitale) almeno di Livello 2, o la cns (Carta nazionale dei Servizi) o la carta di identità elettronica 3.0. L’importo potrà essere saldato in una unica soluzione o in massimo 120 rate mensili non inferiori a 30 euro.

 

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