Nuova interrogazione parlamentare su accordo Nucleco (Sogin) e Javis

Roma, 14 Ottobre 2021 – Sono passati due anni, quasi tre, da quando su Eurocomunicazione cominciammo a occuparci di rifiuti radioattivi e Sogin. A seguire una serie di articoli redatti da Alessandro Cicero hanno portato a interrogazioni parlamentari, con richiesta di sospensione cautelare dell’Ad, un esposto alla Procura della Repubblica da parte del Codacons e altre notizie in merito. Ultime, nel maggio 2021, le interrogazioni parlamentari effettuate da Rossella Muroni (del Gruppo misto – Facciamo Eco) e, oggi, del senatore della Lega Paolo Arrigoni. Che torna a chiedere chiarimenti per cercare di far luce su un problema in particolare.

La nuova interrogazione a Mef e Mite

«Già nel marzo del 2019 ho interrogato, senza mai ricevere risposta, i competenti ministeri per conoscere le ragioni per le quali si sia scelto di assegnare senza gara a evidenza pubblica (come previsto dal Codice degli appalti) il trattamento dei rifiuti radioattivi, denominati ex Cemerad del sito di Statte (Taranto), alla società slovacca Javis».

«Oggi, proprio a fronte delle mancate risposte, ho depositato in Senato una nuova interrogazione indirizzata al Mef e al Mite. Per sapere se siano a conoscenza dell’ipotesi di rinnovo del contratto in scadenza tra Nucleco spa, società di Stato controllata da Sogin Spa, e la società slovacca». Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia della Lega, ha depositato a Palazzo Madama la nuova interrogazione.

Il punto in esame

«Gli interrogativi sull’opportunità del rinnovo riguardano le verifiche di legalità della procedura di assegnazione del contratto nel 2018. Per questo ritengo che sia importante sapere se il nuovo consiglio di amministrazione di Nucleco abbia esaminato i contratti d’appalto all’azienda Javis. Se il collegio sindacale abbia effettuato i necessari controlli di legalità sugli affidamenti. Inoltre, se siano stati presi provvedimenti per rimediare all’asserita mancanza di spazi disponibili nel deposito temporaneo Enea di Casaccia».

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