Rientro a scuola: Cts favorevole, studenti scendono in piazza

 

Roma, 17 Gennaio 2021 – Netto parere positivo. Questo è ciò che ha dichiarato il Comitato tecnico scientifico (Cts) dopo essersi riunito, su richiesta del ministero della Salute, per esprimersi sul rientro a scuola di studentesse e studenti delle scuole superiori, previsto dal Governo. Da domani le scuole secondarie di secondo grado possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% della popolazione studentesca. Le Regioni, comunque, potranno procedere con maggiori chiusure se lo riterranno necessario.

Quali studenti torneranno a scuola?

In Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta le lezioni sono già state riprese in presenza. Domani riapriranno gli istituti di Molise, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio. Ancora nessun rientro per gli studenti residenti nella Regioni inserite in zona rossa. Prossima settimana il ritorno tra i banchi degli alunni in Puglia, Liguria, Umbria e Campania. Posticipata fino alla fine di gennaio la didattica in presenza per gli studenti in Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Veneto, Marche e Sardegna.

La ministra Azzolina

Su Facebook la ministra Azzolina scrive: “Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito” – non è la prima volta che lo dice – “che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale. Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani”.

La voce degli studenti

In provincia di Latina sono gli studenti a protestare contro la riapertura. In una nota “La voce degli Studenti di Latina” riporta un messaggio forte e chiaro: “concordato uno sciopero nella giornata di lunedì 18 gennaio, per rifiutare un rientro che non garantisce la sicurezza e che mette in grave difficoltà studenti e insegnanti, soprattutto i pendolari. Ci hanno tenuto in Dad” – spiegano – “quando ancora eravamo in zona gialla, costringendoci a una didattica mutilata. Pretendono il rientro a scuola ora che la situazione si è aggravata, subito dopo le feste, con un grande rialzo dei contagi e quasi tutte le regioni in zona arancione o rossa.

La situazione dei trasporti non è affatto migliorata e le corse continuano ad essere insufficienti. Gli orari scaglionati stravolgono la routine di studenti e insegnanti, costringendo i pendolari a uscire di casa molto presto e rientrare molto tardi. Ci sono fasce orarie interamente scoperte. Insomma, i problemi sono sempre gli stessi e sono sempre irrisolti, ci sembra di essere presi in giro. Ci sono stati mesi per pianificare un rientro sicuro a scuola, invece questo crea più disagi che soluzioni. Adesso, noi studenti prendiamo posizione, perché vogliamo certezze. Facciamo appello a tutti gli insegnanti per unirsi alla nostra protesta, in quanto vivono i nostri stessi disagi e problemi”.

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