Italia ancora in zone: nasce la bianca. Pfizer intanto in ritardo

 

Roma, 16 Gennaio 2021 – Prolungato lo stato di emergenza al 30 aprile. La situazione nel Belpaese è peggiorata secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con indici Rt sempre più alti. L’Italia ancora in zone diventa molto più arancione.

Nuovo Dpcm

Il cambiamento principale del nuovo Dpcm riguarda lo spostamento tra Regioni. Infatti fino al 15 febbraio saranno vietati anche tra zone gialle. Altra grande novità riguarda, invece, il settore viaggi con la ripresa delle crociere.

Regioni e zone

Tre le Regioni in zona rossa, dove le misure sono più severe: Sicilia, Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano. La maggioranza diventa arancione: Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Val d’Aosta, Puglia, Umbria. Zona gialla soltanto per Provincia autonoma di Trento, Toscana, Sardegna, Molise, Campania e Basilicata.

La Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano presentano ricorso per la decisione del ministro Speranza di classificarle come zone rosse. Il presidente di Regione, Attilio Fontana, esprime il suo dissenso: «Non condividiamo la scelta di inserirci in zona rossa per cui proporremo ricorso. In Lombardia negli ultimi 15 giorni la situazione è migliorata almeno per classificarci in zona arancione».

Vaccini

Il ministero della Salute tedesco rende noto: “Le consegne del siero Pfizer/BioNTech avranno dei ritardi nelle prossime 3 a 4 settimane a causa dei lavori in corso nello stabilimento di Puurs, in Belgio, dove le dosi vengono prodotte. La Commissione Ue e, attraverso essa, gli Stati membri dell’Ue, sono stati informati con un breve preavviso che Pfizer non sarà in grado di rispettare pienamente le quantità di vaccino promesse”

Si avrà qualche rallentamento, quindi, per la consegna dei vaccini. Gli interventi necessari a Pfizer per aumentare la capacità produttiva del siero causerà dalla prossima settimana a una riduzione delle consegne nei Paesi clienti.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rassicurato gli Stati membri sottolineando che simili ritardi sono normali e accadranno anche in futuro. Un aiuto potrebbe arrivare dalla francese Sanofi che, in forte ritardo nello sviluppo del suo vaccino anti-Covid, potrebbe mettere a disposizione i suoi stabilimenti per produrre il farmaco di Pfizer/BioNTech.

L’Istituto norvegese di Salute Pubblica (Fhi) ha dichiarato: «La riduzione temporanea riguarderà tutti i Paesi europei. Non è ancora chiaro quanto tempo occorrerà esattamente prima che Pfizer raggiunga una capacità di produzione massima, che salirà da 1,3 a 2 miliardi di dosi all’anno».

 

 

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