Programma nazionale esiti, per Speranza la battaglia continua

 

 

Roma, 1 Marzo 2021 – Frammentazione della casistica e tempestivo accesso alle cure. Sono queste le due criticità principali del sistema ospedaliero italiano rispetto alle quali permangono margini di ulteriore miglioramento. Quanto emerge dal Programma nazionale esiti (Pne), sviluppato da Agenas su mandato del ministero della Salute. I risultati dell’edizione 2020 del Pne, realizzata in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Dipartimento di Epidemiologia della Asl Roma 1, presentata questa mattina al ministero della Salute.

L’agenzia segnala anche le difficoltà da parte del sistema di garantire un accesso tempestivo alle cure, nell’ambito delle reti tempo-dipendenti o in riferimento alla degenza pre-operatoria. Ad esempio, nel caso della frattura del collo del femore, è cresciuta in questi anni la percentuale di pazienti ultrasessantacinquenni a cui viene garantito un intervento chirurgico entro le 48 ore (come raccomandato dalle linee guida internazionali), tuttavia nel 2019 più di 1/3 dei pazienti non ha beneficiato di un intervento tempestivo.

Il ministro

«Da una parte la lotta al Covid, dall’altra la riforma e la programmazione del Servizio Sanitario del futuro. Sono due sfide da affrontare e vanno fatte insieme». Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza. «La lezione del Covid-19 ci dice che la stagione dei tagli deve essere definitivamente messa alle spalle, considerata chiusa per sempre. Servono più risorse e risorse spese meglio. Dobbiamo poter riformare e migliorare il Sistema sanitario nazionale in una nuova fase espansiva. Perché è questa la risorsa più preziosa che abbiamo».

«La politica, le istituzioni hanno l’obbligo di dire sempre la verità, anche quando può non portare consenso. La verità è che le prossime settimane non saranno facili. So che è bello dire che si può riaprire tutto, che ormai siamo in una fase diversa, però dire queste cose significa assumersi delle responsabilità» ha aggiunto. «L’epidemia è ancora molto forte e presente sui nostri territori. Da tutte le Regioni arrivano segnalazioni della curva che risale. I numeri dei contagi nell’ultima settimana sono cresciuti in maniera significativa. Questo significa avere il coraggio di assumere decisioni coerenti rispetto alla sfida che abbiamo di fronte», ha concluso il ministro.

«L’epidemia è ancora il nostro principale avversario. E dovremo chiedere ancora ai cittadini, straordinari fino a oggi, di avere il massimo senso del rigore, del rispetto, dell’attenzione delle norme messe in campo. Il virus è insidioso e complicato e non lo si batte con le ordinanze o i Dpcm. C’è bisogno di sentire il senso di una sfida collettiva».

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