Diplomi falsi e corruzione nella Pubblica Istruzione: arresti e sequestri a Vibo

 

 

Vibo Valentia, 1 Marzo – L’inchiestaDiacono” è partita dagli arresti e dal ritrovamento, nello scorso luglio, di un arsenale nella sede dell’Accademia Fidia e di 202mila euro in contanti. Ha portato alla luce una presunta compravendita di diplomi falsi e altri titoli scolastici, per cui è stato arrestato l’ispettore del Miur Maurizio Piscitelli. Nella sua abitazione, in Campania, sono stati trovati 160mila euro in contanti.

Lo sforzo investigativo ha consentito di fare luce anche su un’ulteriore episodio di corruttela, finalizzato a conseguire l’attribuzione di importante incarico istituzionale nell’ambito del ministero della Pubblica Istruzione, a beneficio di una dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria.

Le indagini

Secondo quanto emerso dalla indagini, Piscitelli “aveva il compito di controllare l’istituto Fidia per tentare di dimostrare la legittimità dell’Accademia”. Per il procuratore di Vibo “l’indagine ha portato a svelare la presenza di una commistione di interessi attraverso le società in capo agli indagati e alcune direttamente riconducibili all’ispettore attraverso il figlio Christian. In alcune occasioni si è stabilito che la consegna dei soldi all’ispettore avveniva all’interno di confezioni di bottiglie di rhum o in telefonini. Questo rappresentava il prezzo della corruzione sui 300-500 diplomi ceduti dall’Accademia Fidia finalizzati ad una loro rivendita”.

Costi e legami massonici

L’indagine ha anche stabilito che un singolo diploma costava sui 2.000 euro, evidenziando la presenza di «legami massonici tra alcuni degli indagati». Come è stato riferito nel corso di una conferenza stampa.

«Inoltre abbiamo documentato, anche se gli accertamenti al momento non sono conclusi, che ci si era prodigati per far trasferire la dirigente del Miur Calabria, Maria Rita Calvosa, a Roma attraverso questa fratellanza. Pertanto erano stati avvicinati alcuni funzionari del ministero della Pubblica Istruzione. Figure che non risultano indagate nell’inchiesta in quanto estranee ai fatti».

L’operazione di questa mattina

Scattata alle prime luci dell’alba nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli. Dove i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia, con l’ausilio di personale dei reparti arma territorialmente competenti e il supporto aereo fornito dall’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare.

Emessa dal GIP del Tribunale di Vibo Valentia su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal Dott. Camillo Falvo, nei confronti di 10 soggetti (8 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), operanti nel settore dell’Istruzione, circuito A.F.A.M. e istituti paritari. Ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all’A.G., falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio.

 

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