Recovery Fund: “Quale stanziamento per la Sanità italiana?”

 

 

26 gennaio 2021 – Il Piano nazionale italiano per l’uso del Recovery Fund per l’accesso al Next
Generation Ue prevede uno stanziamento su più voci per la sanità.

Fondi stanziati

Secondo il Governo oltre ai 9 miliardi per l’assistenza di prossimità, telemedicina e digitalizzazione dei servizi, l’ammodernamento dell’edilizia sanitaria ricadrebbe nell’efficientamento degli immobili pubblici con complessivo stanziamento di 40 miliardi (di cui la parte sanitaria è da decidere). A questi andrebbero aggiunti 8 miliardi già stanziati nell’anno del Covid-19 e 4 miliardi inclusi nella legge di bilancio del 2020. A cui la manovra per il 2021 ne aggiungerebbe altri 4 per la stabilizzazione precari e rinnovi contrattuali. In tutto sarebbero dal 2020 al 2026 circa 25 miliardi. Vige però una certa confusione sia sull’effettivo stanziamento complessivo per la sanità, sia sui progetti da proporre e sulla sostenibilità futura del sistema considerando che buona parte degli stanziamenti si aggiungeranno al debito pubblico.

In Italia ritardi per la presentazione

Entro il 30 aprile del 2021 tutti gli Stati membri dovranno far pervenire i rispettivi Piani e l’Italia appare in ritardo rispetto, ad esempio a Francia, Germania e Spagna. Per discutere e fare chiarezza sugli stanziamenti sulla sanità, sulle necessità e sulle possibilità reali del Belpaese, Motore Sanità ha organizzato il webinarRecovery Fund, investimento in salute e sostenibilità futura del servizio Sanitario nazionale” (video presente alla fine dell’articolo).

Claudio Zanon, direttore scientifico Motore Sanità ha affermato: «Il Recovery Fund, nell’ambito del programma Next Generation Ue, all’interno dei vari progetti per adesso selezionati compresi gli stanziamenti per la pandemia già in atto, ammonterebbe per la sanità all’incirca tra i 30 e 35 miliardi scaglionati nel tempo. Sono sufficienti? Sono sostenibili per l’Italia nel medio e lungo periodo? Saranno gestiti a livello centrale come pare o vi sarà una compartecipazione regionale? E la gestione centralizzata non cozza con l’articolo V? Molti sono i quesiti e le dinamiche e scarsa è la trasparenza per ciò che concerne il più grande sforzo monetario europeo post bellico. Il webinar di Motore Sanità è un primo approccio a tematiche che non possono non vedere la partecipazione di tutti gli operatori sanitari e dei rappresentanti dei cittadini che hanno il diritto di capire e conoscere al di là dei misteri della battaglia governativa».

 

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