Presidenziali, Biden conquista il Nevada

 

Washington, 7 Febbraio 2024 – Prosegue la battaglia aperta delle presidenziali Usa 2024. Il commander in chief  Joe Biden ha segnato un altro successo conquistando il Nevada con circa il 90% di consensi, cosa che gli garantirebbe almeno 29 delegati. «Voglio ringraziare gli elettori del Nevada» ha dichiarato una volta appresa la notizia, «Dobbiamo organizzarci, mobilitarci e votare. Perché un giorno, quando ci guarderemo indietro, potremo dire che quando la democrazia americana era a rischio, l’abbiamo salvata, insieme».

Una vittoria schiacciante

Biden ha primeggiato contro Marianne Williamson (3%), autrice americana candidata con il partito democratico che ha ottenuto pochissimi voti, seguita da altri candidati poco noti, eccezion fatta per il deputato Dean Philips, non presente nella scheda elettorale. Secondo i primi dati resi noti anche da Associated Press (AP) ha conquistato la contea di Washoe la seconda più grande dello Stato; segue quella di Clark, la più densamente abitata e che comprende anche Las Vegas, dove le nomine hanno raggiunto il 90%, un dato nettamente superiore a quello ottenuto quattro anni fa.

Male per ha Haley

Discorso differente per l’unica donna in corsa alle presidenziali, ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley, che proprio in questi giorni ha richiesto una scorta da parte dei servizi segreti, che ottiene pochissimi consensi, circa il 32,4% meno dell’opzione “nessun candidato” che ha ottenuto il 61,2%. Circostanza complicata anche a causa di alcune situazioni interne al Gop, che di fatto la porta a rinunciare alla possibile conquista dei delegati statali.

Trump contro la decisione della Corte

Contestualmente il tycoon Donald Trump, ha annunciato di voler fare ricorso contro la decisione della Corte d’Appello federale intenzionata a non riconoscergli l’immunità presidenziale. Una decisione che Trump ha commentato come distruttiva per la Nazione. «Questa decisione lederà terribilmente non solo la presidenza, ma la vita, il respiro e il successo del nostro Paese e porterebbe ogni presidente a temere vendette da parte degli avversari politici (una volta terminato il mandato)».

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