Usa 2024, minacce a Nikki Haley: richiesta la scorta

 

Washington, 6 Febbraio 2024 – É ufficiale, l’ex ambasciatrice americana alle Nazioni Unite e governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley, candidata repubblicana per le residenziali Usa 2024, attese per il prossimo novembre, ha richiesto una scorta da parte degli agenti dei servizi segreti in seguito alle numerose e crescenti minacce che sta ricevendo nel corso della sua campagna elettorale. A confermare la notizia la stessa Haley che, in una intervista rilasciata al Wall Street Journal, denuncia la situazione e afferma che, nonostante tutto, le minacce non riusciranno a impedirle di andare avanti. «Il mio staff – conclude – ha inviato la richiesta ufficiale e sta ragionando sul possibile impatto che questa potrà avere sulla campagna elettorale».

I fatti

Nelle ultime settimane qualcuno ha ripetutamente presentato delle denunce false che hanno comportato diversi interventi da parte del forze speciali presso la residenza di Nikki Haley, sull’isola di Kiawah nel Sud Carolina. Non solo, la scorsa settimana mentre la candidata repubblicana dibatteva da un palco, una donna ha tentato di aggirare il cordone di sicurezza e non sono mancati interventi e proteste da parte di alcuni manifestanti filo-palestinesi. Quanto accaduto alla Haley non sembra però essere un fatto singolo. Stando a quanto confermato dal Campidoglio Usa nel 2023 gli investigatori hanno indagato su circa 8mila episodi contro i legislatori (7% in più rispetto al 2022), un dato allarmante e in aumento nel 2024, anche a seguito delle presidenziali.

Protezione temporanea

La richiesta di protezione potrebbe costituire un “casus” dato che i servizi segreti concedono la scorta temporanea esclusivamente ai candidati presidenziali e ai vicepresidenti (familiari compresi) solamente dopo che questi sono confermati dal proprio partito e non solo, il segretario per la Sicurezza interna insieme a un comitato consultivo composto da legislatori determina chi è considerato un principale candidato presidenziale. Di norma inoltre i servizi segreti attivano la protezione dei candidati 120 giorni prima delle elezioni, anche se ci sono delle eccezioni come Donald Trump che,, in quanto ex presidente gode già della protezione degli 007. Sull’esito della richiesta potrebbe pesare lo status di ex ambasciatrice alle Nazioni Unite.

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