Incentivi auto, l’elettrico non convince gli italiani

 

Roma, 5 Febbraio 2023 – Il settore della mobilità elettrica non sembra attrarre molto gli italiani che, infatti, non hanno mostrato particolare interesse nei confronti degli incentivi ecobonus disposti dal Governo per agevolare le famiglie. Discorso diverso per quanto riguarda le auto a motore termico a basse emissioni per cui gli incentivi sono andati letteralmente a ruba come confermato anche dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

I dati

Stando a quanto riportato sul sito del ministero, le risorse rimaste a disposizione (partite da 120 milioni di euro) per le auto le cui emissioni si attestano tra i 61 e i 135 grammi di CO2 alimentai a benzina, diesel o quelli mild hybrid di ultima generazione sono praticamente esaurite mentre gli incentivi per le elettriche con emissioni tra 0 e 20 grammi di CO2 sono 187milioni, rispetto ai 194 milioni stanziati inizialmente. Un dato che incide particolarmente su questo bacino di mercato. Situazione analoga per le plug-in per cui rimangono ancora 229 milioni di incentivi (232 milioni stanziati).

Nuove disposizioni a marzo

Il Governo, ha predisposto un nuova tornata di incentivi per marzo con lo scopo di andare incontro alle famiglie il cui reddito è basso e cercare inoltre di rilanciare un settore come quello dell’elettrico che da tempo è ormai in sofferenza. Tra le nuove disposizioni messe in atto dal Governo la possibilità di rottamare anche gli Euro 5 e una maggiorazione del contributo che da 5mila euro sale a 13.750 euro massimo. In totale saranno stanziati 950 milioni grazie all’aggiunta dei 330 milioni avanzati nel 2022. Parlando di elettrico, la cifra tocca i 240 milioni mentre 150 milioni sono destinati alle plug-in.

Il caso Stellantis-Governo

Sulla questione pesa anche il recente scontro tra Governo e Stellantis. Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo ha ribadito la necessità di sussidi, senza i quali «si mettono a rischio gli stabilimenti in Italia (Mirafiori e Pomigliano)» in risposta alla richiesta del Governo di aumentare la produzione a un milione di auto entro il 2028 e le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso rilasciate a Trento nel corso di un convegno, dove portando l’esempio di VolksWagen che dopo 98 anni ha superato le vendite in Italia di Stellantis ha affermato che «a fronte di condizioni di mercato e incentivi simili, il problema non è del Governo ma dell’azienda».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *