Papa Francesco decolla da Fiumicino per il viaggio in Iraq

 

 

Roma, 5 Marzo 2021 – Papa Francesco è il primo pontefice che raggiunge l’Iraq, culla della civiltà tra i fiumi Tigri ed Eufrate, portando la luce del Vangelo. E parole di vero amore in una terra dove ancora la guerra è protagonista. Il 33° viaggio apostolico del Papa è all’insegna del motto evangelico “Siete tutti fratelli“. Iniziato questa mattina e durerà fino all’8 marzo. Il volo con a bordo il Pontefice è decollato alle 7. 45 dall’aeroporto di Fiumicino e l’arrivo a Baghdad è previsto per le 14.00 ora locale (le 12.00 in Italia).

Giornate intense

Quella odierna per il Pontefice  è una giornata scandita dai primi incontri. All’arrivo a Baghdad, il primo previsto è quello con il premier iracheno, Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al-Kadhimi nella sala Vip dell’aeroporto della Capitale. Quindi il trasferimento al Palazzo presidenziale per la cerimonia ufficiale di benvenuto e la visita di cortesia al presidente della Repubblica irachena, Barham Ahmed Salih Qassim, nello studio privato del Palazzo. Al termine, il primo discorso ufficiale che Papa Francesco terrà in terra irachena rivolto alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico. Subito dopo, quando in Italia saranno le 14.15 circa, il trasferimento in auto sempre a Baghdad, alla cattedrale siro-cattolica di “Nostra Signora della Salvezza“. Qui ci sarà l’abbraccio con  i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i catechisti.

Lettera al presidente

Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Santo Padre ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il consueto telegramma di sorvolo con l’auspicio di prosperità e serenità esteso a tutta la popolazione.

In risposta il ringraziamento del capo dello Stato. Ma anche la sottolineatura che la presenza del Pontefice in Iraqrappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione, una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine“. Mattarella rimarca, inoltre, come la tappa irachena sia “segno di continuità dopo il viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti. Un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana“.

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