Microplastiche negli oceani, ricostruiti i percorsi tra le correnti

 

 

Bruxelles 5 Marzo 2021 – La più grande isola di microplastiche, denominata Great Pacific Garbage Patch, si trova nel Pacifico settentrionale.

Ricostruzione del percorso

Sono giochi di correnti a trasportare, ogni giorno, dalle coste al largo, tonnellate di plastica. Queste, poi, si incanalano nei vortici oceanici, e così si formano le isole di plastica. Era un cammino inedito, quello delle microplastiche negli oceani, fino alla ricostruzione fatta grazie al modello statistico messo a punto fra Stati Uniti e Germania e pubblicato sulla rivista Chaos.

Il modello è il primo a descrivere la probabilità che i detriti di plastica vengano trasportati da una zona all’altra degli oceani. Inoltre offre una sorta di mappa per organizzare operazioni di pulizia o di prevenzione. Elaborato grazie alla ricerca coordinata dall’esperto di fisica dei fluidi Philippe Miron, Università di Miami. Condotta in collaborazione con Francisco BeronVera, dipartimento di Scienze dell’atmosfera della stessa Università, e i matematici dell’Università di Berlino Luzie Helfmann e Peter Koltai.

Basandosi sui dati storici relativi alla traiettoria delle boe, il modello descrive la probabilità che le microplastiche siano trasportate da un punto preciso della costa fino a una zona oceanica. Qui devono esserci le condizioni favorevoli perché si aggreghino.

Principali depositi

Il modello” – osserva Philippe Miron – “ha permesso di identificare un canale di transizione che collega il Great Pacific Garbage Patch con le coste dell’Asia orientale. Scoperta che suggerisce come su quelle coste ci sia un’importante fonte di inquinamento da plastica”.

Confermato, anche, che il vortice dell’Oceano Indiano si comporta come una vera e propria “trappolaper i rifiuti di plastica. Depositi importanti si trovano infatti nel Golfo del Bengala. Nell’Atlantico, invece, le plastiche sono facilmente catturate nel Golfo di Guinea.

I vortici oceanici sono solo debolmente collegati fra loro, o completamente indipendenti. Questo al punto che “in caso di venti straordinariamente intensi, è più probabile che un vortice subtropicale esporti rifiuti verso le coste che in un altro vortice”, ha dichiarato Miron. “Fra i principali risultati del modello c’è infine il fatto che, mentre il vortice subtropicale del Pacifico settentrionale attrae la maggior parte dei detriti, in linea con le valutazioni precedenti, il vortice del Pacifico meridionale è il più duraturo in quanto le plastiche intrappolate nel vortice riescono a sfuggire molto difficilmente”.

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