Nato, la Svezia è il 32º Paese dell’Alleanza

Washington, 8 Marzo 2024 – Dopo una lunga battaglia formale per trovare i voti d’approvazione la Svezia è ufficialmente entrata a far parte dei Paesi Nato. Una notizia che non arriva del tutto come una sorpresa ma un bel successo soprattutto considerando l’opposizione della Turchia e dell’Ungheria, vicina a Putin. La Svezia infatti ha aderito formalmente alla Nato già due anni fa (abbandonando la sua posizione neutrale) con lo scoppio della guerra in Ucraina, anche perché con la Russia condivide alcuni chilometri di confine.

 

A darne la conferma Ulf Kristersson primo ministro svedese che su X annuncia che “il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dato conferma che tutti i Paesi membri hanno votato in favore del nostro protocollo di adesione e ha invitato la Svezia ad aderire al Trattato del Nord Atlantico. Saremo il 32º membro della Nato”.

Kristersson: «Un giorno storico per la Svezia»

«Oggi è un giorno storico. La Svezia è ora membro della Nato. È una vittoria della libertà e l’inizio di un qualcosa» così Ulf Kristersson da Washington dove ieri ha consegnato ufficialmente la documentazione necessaria per per l’ultimo passaggio simbolico che completa il processo di adesione nelle mani del segretario di Stato Usa Antony Blinken. Accompagnato dal ministro degli Esteri Tobias Billström ha preso parte al discorso sullo stato dell’Unione presieduto dal presidente Joe Biden.

Nato più forte

Applaude al successo anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che non vede l’ora di vedere issata tra le bandiere dell’Alleanza quella svedese durante la cerimonia di lunedì 11 marzo. “Con l’adesione della Svezia alla Nato adesso siamo più forti” – scrive su X – “ma anche il Paese stesso lo sarà e lo sarà l’intera Alleanza Atlantica”.

“Oggi” – conclude – “dopo più di 200 anni di neutralità la Svezia gode della protezione garantita dall’articolo 5 che rappresenta la massima garanzia si sicurezza degli Alleati. La Svezia porta con sé forze armate capaci e un’industria della difesa di primo ordine. L’adesione di oggi dimostra che la porta della Nato rimane aperta e che ogni Nazione ha il diritto di scegliere la propria strada”.

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