Messina Denaro, arrestato il superlatitante

 

 

Palermo 16 gennaio 2023 – È finita la latitanza trentennale del superboss di Castelvetrano, provincia di Trapani, Matteo Messina Denaro, arrestato a Palermo presso Clinica Maddalena specializzata nella cura del cancro. Si era presentato presso la struttura con il nome di Andrea Bonafede, classe 1963.

L’arresto

Denaro era in cura per trattamenti chemioterapici a seguito di un tumore, come confermato da Pasquale Angelosanto comandante dei Ros dei carabinieri che hanno eseguito l’arresto insieme agli uomini del raggruppamento speciale, quelli del Gis , dei comandi territoriali e lo hanno condotto in un luogo sicuro di cui non si conoscono i dettagli. “Prestazioni multiple – infusione di sostanze chemioterapiche per tumore” si legge nella scheda di accettazione.

Matteo Messina Denaro

Noto negli ambienti malavitosi come “u curtu” o “Diabolik“, è figlio di Francesco Messina Denaro, fattore presso le tenute agricole della famiglia D’Alì Staiti, proprietaria della Banca sicula di Trani e legato anche lui a Cosa Nostra. Considerato uno dei boss più potenti dell’organizzazione e molto vicino a Totò Riina, è nella lista dei criminali più pericolosi del Mondo su cui pendeva un mandato di cattura internazionale per omicidi, stragi e detenzione di materiale esplosivo e condannato all’ergastolo per diversi omicidi come quello del piccolo Giuseppe Di Matteo il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma.

Meloni: «Lo Stato non si arrende»

Il premier Giorgia Meloni ha commentato la notizia come «Una vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alle mafie. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il Governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell’esponente più significativo della criminalità mafiosa».

 

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