Meloni: «Non siamo più in grado di occuparci da soli dei flussi migratori»

 

 

Roma, 11 Novembre 2022 – In occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la premier Giorgia Meloni ha rilasciato una serie di dichiarazioni, in merito ai provvedimenti in materia energetica e alla questione migranti. Per ciò che riguarda le misure destinate ad aiutare le famiglie e le imprese di fronte all’aumento dei costi dell’energia, ha affermato: «La misura principale è sull’energia. Con il decreto energia stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese».

A proposito del caro bollette, oltre a manifestare la volontà di prorogare specifiche misure adottate dal precedente esecutivo, potenziate con nuovi interventi, la premier ha inoltre specificato che, «ci sono aiuti alle imprese per il caro bollette che riguardano la proroga del credito di imposta. Poi per i consumi di energia fino al 31 marzo 2023 consentiamo una rateizzazione degli aumenti rispetto all’anno precedente per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate e coperta da garanzia statale Sace»

«Con Superbonus buco da 38 miliardi, aiutava i ricchi»

Relativamente al Superbonus, ossia l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto Rilancio, Meloni ha affermato: «Sul Superbonus voglio dire che nasceva meritoriamente come misura per aiutare l’economia. Ma il modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi. Chi diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare il proprio condomini ricordo che costava allo Stato 60 miliardi, con un buco di 38, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro».

«Tetto contante su media europea»

A proposito della soglia entro cui ammettere la circolazione di contante liquido la premier ha reso noto che «l’innalzamento a 5 mila euro del tetto per il contante è una scelta che si allinea alla media europea e che «era nel programma. In Ue c’è una discussione perché nelle diverse Nazioni ci sono misure molto diverse. E questo crea disparità. L’Ue si sta ponendo questo problema ragionando».

«Meglio isolare gli scafisti, non l’Italia»

Per quanto riguarda la problematica dei flussi migratori e le tensioni emerse con il Governo francese, Meloni ha dichiarato, «Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del Governo francese. Che è incomprensibile e ingiustificata. Quando si parla di ritorsioni in un dinamica Ue qualcosa non funziona. Cosa fa arrabbiare? Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo».

«Chiedo che si costruisca una soluzione europea»

Sul caso dell’Ocean Viking la premier ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Finora sono stati ricollocati 117 migranti, si capisce che qualcosa non funziona. Nello stesso giorno in cui si discuteva del caso Ocean Viking l’Italia ha accolto 200 persone. La reazione della Francia rischia di tradire qualcos’altro.  Io voglio una soluzione comune».

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