Mahsa Day, a Roma e Milano due manifestazioni

 

 

Roma, 16 Settembre 2023 – Per l’anniversario della morte di Mahsa Amini, uccisa in Iran perché non indossava correttamente il velo islamico, oggi a Roma e Milano si svolgono due manifestazioni organizzate dalla comunità iraniana in Italia. La sua morte ha generato una “rivoluzione non violenta” guidata dalle donne iraniane con slogan “Donna Vita Libertà“, che ha coinvolto Città grandi e piccole, è entrata nelle scuole e nelle Università, ha invaso le strade, prima con cortei massicci e scioperi, poi con manifestazioni più localizzate.

«Il Mahsa Day è il ricordo di un evento tragico che ha dato vita a una rivoluzione ancora in atto in Iran», spiega Tiziana Ciavardini, giornalista esperta di questioni iraniane. «Attraverso un forte senso di solidarietà e di coesione dobbiamo far sentire il forte grido di libertà del popolo iraniano in tutto il Mondo. Uniti possiamo sconfiggere la dittatura esistente, procedendo verso un cammino di civiltà e democrazia».

Le iniziative si terranno nella Capitale, con concentramento in Piazza dell’Esquilino (dalle 14) e a Milano, in corso Venezia (dalle 16). Hanno già aderito, oltre a 13 associazioni iraniane, anche Amnesty International, Libera, Anpi, Università La Sapienza, Cigl, Uil, Cnog, Fnsi, cpo Cnog, Giulia Giornaliste, associazione disciplinare Conscom e tanti altri, tra questi Eurocomunicazione.

Arrestato il padre

Nel giorno dell’anniversario della morte di Mahsa il padre della ragazza arrestato mentre lasciava la sua abitazione a Saqqez. Lo fanno sapere la ong “Hengaw” e vari account di dissidenti iraniani sui social media. Nei giorni scorsi, con l’avvicinarsi dell’anniversario della morte della figlia e delle proteste antigovernative che esplosero subito dopo, l’uomo era sotto sorveglianza e gli era stato chiesto di non tenere cerimonie per commemorare Mahsa. Gli uomini della Guardia Rivoluzionaria pattugliano l’Ovest del Paese per far tacere la protesta, che torna a scuotere il regime degli ayatollah.

Il 16 settembre di quel 2022, giorno della morte della ragazza, il giro di vite della forza di sicurezza aveva causato la morte di oltre 500 persone e l’arresto di 22 mila manifestanti.

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