Le donne, il lavoro e la salute durante la pandemia

 

 

Milano, 29 Aprile 2021 – Il Covid-19 agisce anche sul mondo del lavoro femminile. Infatti 6 donne su 10 hanno subito una riorganizzazione strutturale prolungata della propria attività lavorativa.

L’impatto della pandemia sulle condizioni di lavoro della donna è il tema dell’indagine che la Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha commissionato all’Istituto di ricerca Elma Research in collaborazione con Didael KTS. Svolta su un campione di 609 donne con un’età media di 39 anni, distribuito equamente su tutto il territorio nazionale.

Risultati dell’indagine sul lavoro

L’impatto del Covid-19 ha avuto ripercussioni su: smart working, 32%, riduzione orario lavorativo, 19%, cassa integrazione, 16%, sospensione dell’attività, 14% e passaggio al part-time, 10%. Dall’indagine emerge che è il 5% delle donne intervistate ad aver perso il lavoro. La categoria maggiormente colpita riguarda le più giovani e abitanti nel Sud Italia. Inoltre, una percentuale interessa le donne che non erano tutelate da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In particolare: donne attive nei settori di turismo, ristorazione e sport.

Circa il 40% delle intervistate riferisce di aver subito difficoltà economiche importanti. Tra loro, lavoratrici contrattualmente meno tutelate, le donne che hanno perso/cambiato lavoro e quelle che hanno avuto riduzioni/sospensioni delle attività lavorative. Il 30% ritiene che la propria condizione lavorativa sia decisamente peggiorata.

La salute passa in secondo piano

Altro aspetto analizzato dalla survey è l’impatto sulla salute delle donne. Dalle interviste emerge che 7 su 10 hanno trascurato la propria salute fisica. Purtroppo il dato raggiunge l’86% se si considerano le donne con patologie croniche. Disturbi del sonno, tristezza e pianto, pensieri negativi, bassa autostima e apatia, sono alcuni dei sintomi che accompagnano la popolazione femminile durante il periodo di emergenza sanitaria. Ad aggravare le situazioni sono soprattutto le difficoltà economiche importanti. Infatti, quasi 9 donne su 10 hanno sofferto di almeno un disturbo psichico per un periodo prolungato.

Qualcosa di positivo

Dall’indagine è emerso anche un aspetto positivo. L’emergenza sanitaria ha insegnato un nuovo modo di lavorare e la tecnologia si è rivelata un’ottima alleata nella gestione della propria salute. Infatti il 50% riferisce di aver imparato a usare nuove tecnologie e strumenti di lavoro. E il 100% delle donne ha utilizzato almeno un App o servizio a supporto della salute come per prenotazione e ritiro di esiti di esami.

Il contributo offerto dalla tecnologia, inoltre, è stato valorizzato dalle lavoratici da molti punti di vista. Quello professionale, infatti, il 73% delle donne ritiene che si sia rivelata fondamentale per poter continuare a lavorare efficacemente in modalità smart working. Ma anche quello relazionale, che vede il 69% ritenere lo strumento adeguato al mantenimento di relazioni soddisfacenti. Quello formativo, dove il 61% delle donne afferma di credere molto nella tecnologia per dare continuità all’istruzione di bambini e ragazzi.

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