Turismo ed esportazioni settori più colpiti dalla pandemia

 

 

Roma, 10 Aprile 2021 – “Liberare il potenziale italiano. Riforme, imprese e lavoro per un rilancio sostenibile“. Questo è il nome del rapporto del Centro studi di Confindustria. Un resoconto dell’associazione degli industriali sull’effetto della pandemia sull’economia tricolore.

Dati negativi

Colpiti soprattutto il turismo e le esportazioni. Nel 2020 gli arrivi turistici mondiali sono crollati del 75% con perdite pari al 2% del Pil globale. Di conseguenza messi a rischio 100 milioni di posti di lavoro. Ma anche l’export italiano è in profonda caduta nel 2020 (-13,8 %).

Secondo Confindustria “risalirà dell’11,4% nel 2021 e del 6,8 % nel 2022, sostenuto dalla ripresa della domanda mondiale. Si prevede un graduale recupero del Prodotto interno lordo italiano, del +4,1% nel 2021 e del +4,2% nel 2022. Numeri storicamente elevati per un Paese come l’Italia, ma non si tratta di crescita: a fine 2022 l’economia italiana avrebbe a stento chiuso il profondo gap aperto nel 2020 dalla pandemia. La revisione al ribasso di 0,7 punti percentuali per il 2021, rispetto allo scenario di ottobre, è spiegata da due trimestri (l’ultimo del 2020 e il primo di quest’anno) più negativi dell’atteso, a causa del peggioramento della crisi sanitaria dall’autunno scorso”.

Settore molto importante per Bonomi

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in apertura della presentazione del Rapporto afferma: «Gli sviluppi degli ultimi mesi hanno visto i due poli dell’economia mondiale, Stati Uniti e Asia riprendere il cammino pre Covid-19. L’Europa continentale è in ritardo e i Paesi del Mediterraneo hanno un rischio maggiore di non riprendere velocemente il cammino di crescita precedente. La seconda ondata di contagi ha indotto i Governi a nuove strette per contenere il virus che hanno avuto effetti più gravi nel settore dei servizi. L’industria manifatturiera dopo aver trainato il rimbalzo del terzo trimestre del 2020 ha retto meglio l’impatto della seconda ondata di contagi. La contrazione del Pil italiano si è fermata a -1,9% nel quarto trimestre, mentre la produzione industriale ha avuto un calo dello 0,6%».

«Nei servizi» – ha proseguito – «il calo di fatturato è diminuito del 2,2%. I cali più significativi si sono registrati nel settore moda, meccanica, arredo e altri. In particolare il turismo esce da un anno molto negativo e richiede la massima attenzione sul fronte della politica economica come annunciato dal presidente del consiglio Draghi per assicurarne la tenuta e il rilancio».

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