Ipsos: sanità precedenza su lavoro e energia

 

 

Roma, 1 Febbraio 2023 – Il 55% degli italiani ritiene che la sanità venga prima del lavoro e dell’energia. Questo è quanto emerso dal sondaggio “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn” presentato da Nando Pagnoncelli presidente di Ipsos, multinazionale specializzata in sondaggi e ricerche di mercato, nel corso dell’evento Inventing for Life Health Summit, organizzato da Msd Italia. Dai dati emerge anche che circa un italiano su tre non crede che l’articolo 32 della Costituzione, che stabilisce la salute come un diritto fondamentale, sia rispettato in pieno dall’attuale Governo.

Cambiano le priorità

Rispetto al 2021 le necessità e le priorità degli italiani sono notevolmente cambiate. Oggi sono convinti che il Governo debba intervenire con maggiori investimenti in materia di sanità. Stando al report, il Sistema sanitario nazionale si dovrebbe concentrare maggiormente per migliorare i tempi di attesa per accedere agli esami diagnostici necessari, per ricevere una prima visita e una visita di follow-up. In aumento anche le difficoltà ad accedere ai farmaci innovativi. Maggiori criticità nell’area oncologica.

Oggi solo il 16% della popolazione valuta molto positivamente l’Ssn e solo il 24% il Sistema sanitario della Regione di appartenenza.

Luppi e l’importanza della ricerca

Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia, nel corso dell’evento ha evidenziato l’importanza della ricerca farmaceutica, sottolineando che «se oggi viviamo una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno della ricerca e sviluppo delle aziende farmaceutiche, unitamente a virtuose partnership pubblico-privato che occorrerebbe mantenere e consolidare per una governance della salute sempre più resiliente, inclusiva e sostenibile. Un impegno che richiede un ecosistema istituzionale, regolatorio ed economico che finalmente guardi con favore all’innovazione, come fattore generatore di valore» – ha concluso – «come un investimento per il Paese anziché una mera spesa corrente».

Dopo la pandemia da Covid-19 il 63% della popolazione ritiene fondamentale la ricerca farmaceutica e l’80% ritiene che lo Stato debba investire nell’assistenza farmaceutica pubblica.

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