Gas, ridotte forniture all’Italia

 

 

Roma, 11 Luglio 2022 – Inizia oggi la prevista manutenzione al gasdotto Nord Stream 1, la più grande infrastruttura di importazione di gas dell’Unione europea, di proprietà della società russa Gazprom. I lavori dureranno fino al 21 luglio, ma Governi, mercati e aziende temono che la chiusura possa essere prolungata a causa della guerra in Ucraina. L’attenzione generale, è puntata su quello che accadrà fra 10 giorni, quando il gasdotto dovrebbe riprendere a funzionare regolarmente. L’Europa teme che la Russia possa estendere la manutenzione programmata per limitare ulteriormente la fornitura di gas. In questo modo getterebbe nel caos i piani per lo stoccaggio per l’inverno e aggraverebbe una crisi del gas che ha richiesto misure di emergenza da parte dei Governi per calmierare il caro bollette.

Nord Stream 1 trasporta 55 miliardi di metri cubi (bcm) all’anno di gas dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico.

Già lo scorso mese Mosca ha tagliato i flussi al 40% della capacità totale del gasdotto. La causa era addotta al ritardo nella restituzione delle apparecchiature servite dalla tedesca Siemens Energy, in Canada.

Italia

Da una nota dell’Eni si evince che la Russia riduce di un terzo le forniture all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. “Gazprom” – scrive la compagnia italiana – “ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno. Rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.

“Isole di calore”

L’Ue, che riceve circa il 40% del suo gas attraverso i gasdotti russi, sta cercando di ridurre rapidamente la sua dipendenza dagli idrocarburi russi in risposta all’invasione ucraina.

In un clima di crescente tensione per l’esorbitante aumento dei prezzi energetici, nel Land della Renania-Palatinato l’amministrazione locale sta pianificando di allestire spazi collettivi, come le palestre, per fare in modo che chi non potrà più pagare i costi del riscaldamento in casa possa comunque riscaldarsi in caso di emergenza.

Ma anche i centri di Neustadt, Frenkenthal e Landau pianificano le cosiddette “isole di calore“. Fra le misure di emergenza previste anche lo stop dell’illuminazione degli edifici pubblici e lo spegnimento dei semafori di notte.

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