Fusione tra Peugeot Citroen e Fiat Chrysler Automobiles. Nasce Stellantis

Torino, 4 Gennaio 2021 – Via libera alla fusione tra Peugeot Citroen (Psa, sigla di Peugeot Société Anonyme) e Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Nascerà il quarto costruttore automobilistico mondiale con 8,7 milioni di auto vendute, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato.

Positività già dal nome

Una fusione da 41 miliardi di euro che porterà a sinergie annuali per 5 miliardi. Il suo nome è Stellantis, dal latino “stello”, “illuminare con le stelle”. Un nome con un chiaro messaggio di ottimismo e di speranza nel futuro.

Il processo di integrazione è iniziato il 31 ottobre 2019 con l’annuncio del progetto «per creare un leader mondiale nella nuova era della mobilità sostenibile». Dopo le assemblee degli azionisti mancheranno soltanto le formalità per la quotazione di Stellantis alle Borse di Parigi, Milano e New York.

Carlo Tavares, che sarà l’amministratore delegato ha dichiarato: «Il nuovo gruppo Stellantis è pronto a investire in misura cospicua per affrontare le sfide e preparare un futuro brillante».

La chiusura dell’operazione potrebbe avvenire in tempi rapidi e la fusione potrebbe essere ufficializzata già entro gennaio. Proprietaria già del suo logo, manterrà tutti i 15 brand attuali delle due società. La sede sarà in Olanda (Paesi Bassi), dove c’è quella di Fca.

Azionisti

Primo azionista di Stellantis sarà Exor con il 14,4%, seguito dalla famiglia Peugeot che attraverso Epf e Ffp avrà il 7,2%. Alle spalle, lo Stato francese che deterrà il 6,2% attraverso Bpi e i cinesi di Dongfeng con il 5,6%. Potrebbe, però essere modificato dagli accordi tra gli azionisti: le quote detenute da Dongfeng e dal Governo francese dovrebbero scendere, mentre la famiglia Peugeot dovrebbe rafforzarsi. Tra le novità, l’ingresso nella fusione di rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori.

Dirigenti e responsabili

Il gruppo sarà presieduto da John Elkann, presidente di Fca e numero uno di Exor, holding della famiglia Agnelli (controlla il 29% di Fca e il 44,5% dei diritti di voto), che sarà il maggiore azionista. Cinque consiglieri di amministrazione sono indicati da Fca e cinque da Peugeot, mentre l’undicesimo componente è l’amministratore delegato (ad) Tavares. Mike Manley, ad di Fca, sarà invece il numero uno del nuovo gruppo per le Americhe.

I 5 di Fca

I 5 consiglieri scelti da Fca sono John Elkann, Andrea Agnelli (dal 2014 nel cda di Fca e consigliere di Exor), Fiona Clare Cicconi (responsabile delle risorse umane di AstraZeneca, indicata quale rappresentante dei dipendenti). Wan Ling Martello (già manager di Nestlé e Walmart, dal 2020 socio e fondatore della società di private equity BayPine), e Kevin Scott (manager di Microsoft).

I 5 di Psa

I 5 consiglieri scelti da Psa e dai suoi azionisti di riferimento sono invece Robert Peugeot (presidente di Ffp, holding della famiglia Peugeot) che sarà vicepresidente, Henri de Castries (ex numero uno di Axa), Nicolas Dufourcq (manager francese). Ann Frances Godbehere (manager canadese con incarichi nel settore assicurativo e minerario-petrolifero) e Jacques de Saint-Exupery (rappresentante dei lavoratori di Psa).

Investimenti anche per l’elettrico

Tavares dovrà preparare, entro l’estate, il nuovo piano industriale con le mission produttive degli stabilimenti, le piattaforme e i modelli. L’integrazione porterà sinergie pari a 5 miliardi di euro all’anno. Ma le due società hanno ribadito che non avranno ripercussioni sulle fabbriche del gruppo e sull’occupazione. In Italia va avanti il piano da 5 miliardi di euro di investimenti, avviato nel 2019, che ha portato a Mirafiori la 500 elettrica, a Torino e a Modena le nuove Maserati, a Melfi le versioni ibride della Renegade e della Compass, mentre quest’anno arriveranno il Tonale a Pomigliano e il Grecale a Cassino. È anche iniziata l’elettrificazione di Mirafiori, che diventerà il polo europeo di Fca in grado di convivere con le analoghe attività dei francesi.

Tavares avrà di fronte due sfide principali, una strategica e di prodotto, l’altra di mercato. Il nuovo gruppo dovrà ritagliarsi un ruolo da leader nell’automotive del futuro: motori elettrici, vetture digitali e guida autonoma. Poi però queste auto andranno vendute e non si possono avere ambizioni globali se non si sfonda sul più grande e ricco mercato del mondo: la Cina. Psa e Fca, da sole, sono risultate finora marginali. Toccherà a Stellantis conquistare una presenza adeguata.

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