Francia, alta tensione su riforma pensioni

 

 

Parigi, 17 Marzo 2023 – Non si attenua il clima di protesta dei cittadini e dei sindacati francesi che continuano a scendere in piazza per manifestare contro la riforma delle pensioni, già approvata in Senato, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni con il conseguente aumento degli anni contributivi necessari per accedere alla pensione completa. Stando a quanto comunicato dal quartier generale della polizia parigina, le persone fermate sarebbero circa 217.

Gli scontri

Dopo la decisione del Governo di approvare la riforma delle pensioni bypassando il Parlamento, i toni in piazza si sono fatti più duri: molti gli scontri con la polizia e, come riportato da Bfmtv, numerosi anche gli incendi. I sindacati, scesi anche loro in piazza, hanno indetto per il 23 marzo una nuova giornata di scioperi. Il ministro dell’interno Gérald Darmanin, ha richiesto l’innalzamento delle misure di protezione per i funzionari eletti, poiché spesso “Nell’ambito delle proteste contro la riforma pensionistica, sono presi di mira, oggetto di minacce e atti dolosi”.

Macron e l’art. 49.3

Nella giornata di ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso, piuttosto che mandarlo al voto, di appellarsi al controverso articolo 49.3 della Costituzione che consente al Governo di bypassare il voto su un provvedimento, qualora si temi che non si possa raggiungere la maggioranza per approvarlo, eccezion fatta in caso di mozione di sfiducia contro l’esecutivo.

Al momento infatti il Governo si trova in difficoltà e alcuni alleati a destra non viaggiano all’unisono: ieri nel corso dell’assemblea ci sono state non poche proteste sia a destra che a sinistra, mettendo a dura prova il premierato di Elisabeth Borne che potrebbe uscirne sconfitta.

Le Pen: «Presenteremo mozione di censura»

Dalla destra Marine Le Pen si dice pronta a presentare una mozione di censura e spera che invita chi si appresta a votare la riforma, che faccia sua la mozione. Per la leader del Rassemblement National la decisione di Macron di appellarsi a un articolo così discusso e poco utilizzato rappresenta un chiaro segnale di fallimentosu tutta la linea” e invita la premier Borne, a “fare le valigie per tornare a casa”.

 

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