Eurovision Torino, non si ripeta la notte di anarchia

 

 

Torino, 10 Maggio 2022 – Una notte di anarchia, la sicurezza affidata ai volontari, cordoni sfondati, capienza oltre il limite consentito, poteva essere l’ennesima tragedia.

Regole precise per la gestione degli eventi

Franco Cecconi presidente di Aiss: «La sicurezza degli eventi non può essere affidata alla buona volontà, occorre ripristinare in toto la circolare Gabrielli, servono Security Manager e addetti ai servizi di controllo».

Era il 3 giugno del 2017 quando si verificò la tragedia di Piazza San Carlo che provocò 3 morti e 1.672 feriti, l’allora capo della Polizia Franco Gabrielli emanò una circolare che forniva nuove regole precise per la gestione degli eventi che prevedono un forte afflusso di pubblico facendo una netta distinzione tra Safety (responsabilità di Comune, Vigili del fuoco, Polizia municipale, Prefettura, organizzatori) e Security (servizi di ordine e sicurezza), fissando e distinguendo di conseguenza i compiti che spettano alle diverse figure citate.

«Italia: sicurezza=costo»

Poi «come spesso accade in Italia la sicurezza venne percepita unicamente come un costo ed entrarono in campo i volontari, il risultato fu distruggere il campo della sicurezza privata, mettendo in mano la protezione non alle società in posesso di licenza di polizia ma ad associazioni prive di qualsiasi requisito».

I fatti di ieri

«Ieri sera nuovamente a Torino si è rischiata la tragedia, personale inadeguato per numero e preparazione non ha saputo gestire il flusso del pubblico, consentendo a chiunque di accedere all’area concerti superando abbondantemente il numero di persone consentite, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone».

Aiss, Associazione italiana sicurezza sussidiaria, denuncia una situazione intollerabile e chiede al ministero dell’Interno di ripristinare la legalità, consentendo di far lavorare chi la sicurezza la fa di professione, garantendo al pubblico il diritto ad un divertimento sicuro.

«Non aspettiamo la prossima tragedia, gli eventi di ieri a Torino sono il campanello di allarme per chi si occupa di legiferare in materia», conclude Franco Cecconi presidente di Associazione italiana sicurezza sussidiaria.

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