Etiopia, cessate il fuoco per aiuti umanitari ma i ribelli entrano

 

 

Mekele 29, Giugno 2021 – Le forze fedeli alle ex autorità dissidenti del Tigray sono entrate nella capitale della Regione settentrionale dell’Etiopia. Il Governo aveva ordinato un cessate il fuoco. Si tratta di una vera e propria svolta in questo conflitto.

Necessari aiuti umanitari

In un comunicato diffuso dai media statali, il Governo federale ha decretato un “cessate il fuoco unilaterale”. A vantaggio della distribuzione degli aiuti umanitari.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che «Questi eventi sono estremamente preoccupanti. Dimostrano, ancora una volta, che non c’è una soluzione militare alla crisi. Spero che avvenga un’effettiva cessazione delle ostilità». Gli Usa, l’Irlanda e il Regno Unito hanno chiesto una riunione pubblica di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Tigray. Fonti diplomatiche hanno, poi, aggiunto che potrebbe tenersi venerdì.

Mekele è stata catturata dall’esercito federale il 28 novembre. Esattamente 3 settimane dopo che il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha lanciato un’offensiva per rovesciare le autorità locali dissidenti del Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf) che ha dominato a lungo la vita politica in Etiopia. Questa operazione di “mantenimento dell’ordine” decisa dopo che le forze pro-Tplf avevano attaccato basi militari, aveva giustificato Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace 2019 per la riconciliazione con l’Eritrea. Nonostante la vittoria proclamata dopo la caduta di Mekele, i combattimenti non sono mai cessati tra le forze filo-Tplf – che si definiscono Tigray Defence Forces (Tdf) – e l’Esercito Federale Etiope, sostenuto da truppe, le autorità regionali limitrofe ad Amhara e l’esercito di Eritrea, Paese confinante con il Tigray.

 

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